Comitato editoriale Ail
Linfomi: gli ematologi ci mettono la faccia
Settembre è il mese di sensibilizzazione sui tumori del sangue e per informare i cittadini e lanciare un messaggio di speranza l'associazione pubblica sul proprio sito alcune interviste ai massimi esperti italiani
di Redazione
L’ematologia di precisione sta cambiando radicalmente l’aspettativa e la qualità di vita dei pazienti affetti da un tumore del sangue, per questo l’Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma Ail continua il suo viaggio nell’ematologia di precisione anche nel 2024, con approfondimenti sull’evoluzione del trattamento di alcune patologie, in particolare dei linfomi, nell’ambito delle quali gli sviluppi della ricerca scientifica hanno rivoluzionato la prognosi e la cura.
Settembre è il mese di sensibilizzazione sui tumori del sangue e Ail dal 2021 ha scelto di dedicare delle campagne informative e di servizio per i pazienti e le loro famiglie per raccontare i progressi nella lotta a queste malattie e offrire consulenze costruite attorno alle esigenze di chi vive la malattia in prima persona. Nel 2022 è stato inaugurato il progetto «Ematologia di Precisione: la ricerca non si ferma mai» che ha approfondito, con il supporto di esperti ematologici, le nuove prospettive di cura per diverse tipologie di leucemia: la leucemia mieloide cronica, la leucemia acuta promielocitica e la leucemia linfoblastica acuta. Nel 2023 il progetto è stato ampliato ed è stato lanciato un focus sui Linfomi, un gruppo eterogeneo di malattie che in Italia colpisce ogni anno oltre 10.000 persone, che prosegue anche nel 2024.
Gli ematologi intervistati da Ail per questa nuova edizione del progetto – le interviste sono disponibili qui – sono Paolo Corradini, Presidente Società italiana ematologia e direttore della struttura Complessa di Ematologia dell’Istituto Nazionale dei Tumori, Università di Milano che ci parla delle nuove prospettive di cura per il linfoma diffuso a grandi cellule B: la forma più frequente di linfoma non Hodgkin che rappresenta da solo circa il 40% di tutti i linfomi aggressivi. Corradini sottolinea l’importanza della terapia a durata fissa per la qualità di vita dei pazienti e come i costi a carico del sistema sanitario nazionale per le terapie Car-T si siano quasi dimezzati in pochi anni.
Maurizio Martelli del Dipartimento di medicina di precisione e traslazionale, Sapienza Università di Roma che ci fa scoprire i possibili nuovi approcci terapeutici per i linfomi indolenti. Si tratta di tre patologie completamente differenti tra loro, che vengono trattate in maniera molto diversa: i linfomi follicolari, i linfomi marginali e il linfoma linfocitico. Queste patologie rappresentano il 20-25% dei Linfomi non Hodgkin e colpiscono 3-4 persone ogni 100.000. Scopriamo i trattamenti a oggi disponibili per queste patologie e le nuove prospettive che l’ematologia di precisione può offrire ai pazienti.
Pier Luigi Zinzani, Ordinario di Ematologia dell’Istituto di Ematologia “L. e A. Seràgnoli”, Università degli studi di Bologna, che ci fornisce informazioni aggiornate sulla cura del Linfoma mantellare.
Il linfoma mantellare è una malattia che interessa il sistema linfatico, è uno dei linfomi più aggressivi ma negli ultimi quattro o cinque anni, grazie alla medicina di precisione e in particolare alle Car-T, oggi riusciamo a guarire nel 40-45% dei pazienti che hanno fallito due o più linee di terapia.
Foto di Testalize.me su Unsplash
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