Comitato editoriale
L’app che aiuta gli studenti stranieri: nasce AtayaApp
Dal progetto ideato all’interno della Scuola di italiano della Cooperativa Ruah, della rete Cgm, arriva un'applicazione dedicata ai migranti con nulla o bassa scolarizzazione pregressa. Sarà scaricabile dal maggio 2018
di Redazione
È stata presentata in occasione della XIII Convention di Cgm (Consorzio Gino Mattarelli) “Ataya App”, la prima App dedicata a studenti stranieri con bassa o nulla scolarizzazione pregressa. Il progetto nasce all’interno della Scuola di italiano della Cooperativa Impresa Sociale Ruah, appartenente alla rete Cgm, sull’esperienza dell’accoglienza migranti.
Sono circa 1.500 ad oggi gli iscritti ai vari corsi offerti dalla Scuola di italiano Ruah, studenti con un diverso background: «Vi è un differente approccio motivazionale all’apprendimento della lingua tra migrante economico e richiedente asilo per quest’ultimo spesso l’Italia non è l’approdo definitivo. Per questo motivo l’apprendimento della lingua italiana non è sempre percepito come di primaria utilità», spiega Adriana Perna, responsabile della scuola e referente, insieme ad Elisabetta Aloisi, del progetto “Ataya App”.
I richiedenti asilo ospitati da Ruah sono principalmente analfabeti totali o con una scarsa alfabetizzazione pregressa. Da quest’esperienza nel 2016 è nato “Ataya”, un manuale di lingua italiana multilivello edito da Sestante. “Ataya” – che significa cerimonia del tè in wolof, lingua senegalese – rappresenta per Ruah il tempo necessario che serve per conoscere imparare e trovare spazio nella formazione linguistica. «Il manuale “Ataya” è stato particolarmente studiato per gli studenti richiedenti asilo, puntando a dar loro una concretezza assoluta nell’apprendimento della lingua. Un italiano quindi concreto e spendibile partendo dalle richieste più semplici e quotidiane, come il recarsi in un negozio e domandare le migliori offerte telefoniche» continua Perna.
Sulla scia del successo del manuale è stata ora predisposta una App dedicata a quegli studenti che hanno una bassa o nulla scolarizzazione pregressa. «Si rivolge a tutti i migranti, con particolare attenzione ai richiedenti asilo e a tutti coloro che non hanno la possibilità di frequentare un corso di lingua italiana L2 (lingua seconda, ndr). Le motivazioni in questo caso possono essere le più disparate: psicologiche, organizzative o geografiche»,continua.
Per gli insegnanti di italiano L2 la App è inoltre un’estensione del manuale “Ataya” e può essere usata come approfondimento in classe. La App, sfruttando la tecnologia touch, favorisce l’apprendimento in quanto strumento intuitivo e divertente se paragonato agli strumenti tradizionali di penna e quaderno. “Ataya App” segue le 10 unità del manuale Ataya: ogni unità ha come input un video che rimanda a scene di vita quotidiana. Lo studente ha così la possibilità di comprendere l’utilità della lingua riportata al concreto contesto che vive.
La App, sviluppata in collaborazione con MindTek, sarà definitivamente pronta e operativa per maggio 2018 e sarà scaricabile gratuitamente su dispositivi Android.
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