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La mini-guida che smonta i falsi miti sul 5 per mille
Quella che faremo nel 2019 sarà la quattordicesima dichiarazione dei redditi con la casella per la destinazione del 5 per mille. Ma è sempre utile fare chiarezza, perché sul 5 per mille circolano ancora tanti pensieri errati. Ecco la mini-guida della Lega del Filo d'Oro
di Redazione
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Anche quest’anno si avvicina il momento della dichiarazione dei redditi. Quella che faremo nel 2019 sarà la quattordicesima con la casella per la destinazione del 5 per mille. Uno straordinario strumento di sussidiarietà fiscale che ha debuttato nel 2006: da quel momento, come cittadini, abbiamo la possibilità di devolvere una piccola percentuale delle nostre tasse (il 5 per mille dell’Irperf, appunto) a sostegno di enti che svolgono attività socialmente rilevanti.
Prima del 5 per mille esisteva già l’8 per mille, che permette al contribuente di sostenere la Chiesa cattolica o altre religioni attraverso un meccanismo simile: sono però due cose differenti e – va ricordato – è possibile firmare sia per il 5 per mille sia per l’8 per mille. La stessa cosa vale per il 2 per mille, introdotto per sostenere i partiti politici.
Tanti anni dopo il debutto del 5 per mille – con oltre 14 milioni di italiani che nel 2016 (ultimi dati disponibili) hanno scelto di mettere la loro firma per il 5 per mille a sostegno di quasi 55mila enti di terzo settore e comuni, destinando complessivamente quasi 500 milioni di euro – lo strumento è noto. Ma poiché a livello di informazione si può sempre fare meglio, ecco che la Lega del Filo d’Oro ha pubblicato una breve ma efficace guida per fare chiarezza.
Ecco quindi cosa è e cosa non è il 5 per mille.
- Il 5×1000 non è una donazione
Si parla spesso di “donare” il 5xmille, ma non si tratta di una vera e propria donazione, in quanto non comporta una spesa per il singolo cittadino. Il 5×1000 rappresenta infatti una quota dell’IRPEF, un’imposta che viene comunque versata dal cittadino allo Stato e che varia al variare del reddito.Indicando a chi destinare il proprio 5×1000, il cittadino ha l’opportunità di scegliere quale Associazione o ente sostenere con una parte delle imposte che verserà. - Il 5×1000 non è uguale all’8×1000 o al 2×1000, né li sostituisce
- Per il 5×1000 non può esistere una ricevuta o una conferma di versamento da parte dell’Associazione scelta
- Anche chi non fa la dichiarazione dei redditi può devolvere il 5×1000
- Il codice fiscale dell’Associazione e la firma del contribuente sono importanti. Perché?
A questo link si può leggere il vademecum della Lega del Filo d'Oro he sfata alcuni dei “miti” sul 5×1000.