Comitato editoriale

La Milano Marathon corre per l’autismo

Domenica 2 aprile, giorno della gara, si celebra anche la Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo. Sacra Famiglia ha deciso di correre per sostenere il Servizio di Counseling Territoriale per l’autismo e aiutare così le oltre 150 persone, soprattutto bambini e adolescenti, che ogni anno vi si rivolgono

di Gabriella Meroni

In un giorno speciale, il prossimo 2 aprile, Fondazione Sacra Famiglia parteciperà alla Milano Marathon insieme all’associazione ASD GioCare, la realtà che promuovendone la pratica sportiva per i giovani diversamente abili ospiti dell’Istituto Sacra Famiglia, ne favorisce l’inclusione. Domenica 2 aprile infatti, si celebra anche la Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo e Sacra Famiglia ha deciso di correre per sostenere il Servizio di Counseling Territoriale per l’autismo e aiutare così le oltre 150 persone, soprattutto bambini e adolescenti, che ogni anno si rivolgono alla Fondazione.

Sacra Famiglia invita staffettisti e maratoneti a vivere insieme una giornata di divertente fatica e impegno sociale! Ai corridori verrà messo a disposizione un kit gara con t-shirt personalizzata, un programma di allenamenti di gruppo con un personal trainer, buffet, gadgets e riscaldamento guidato al Gazebo della Fondazione alla partenza/arrivo della maratona. Il ricavato dalle quote di iscrizione – aperte fino al 15 marzo – verrà devoluto interamente al Servizio di Counseling Territoriale, guidato dal Dottor Lucio Moderato, Direttore dei Servizi Innovativi per l’autismo di Fondazione Sacra Famiglia.

Il Couseling è un programma, composto da sedute individuali, laboratori occupazionali, servizi di orientamento e supporto alle famiglie attraverso sostegno psicoeducativo e attività di “family training”, interventi abilitativi ambulatoriali e domiciliari, e un proficuo coordinamento con gli operatori della rete per coinvolgere comuni, scuole, insegnanti ed educatori. Gli obiettivi del Servizio di Counseling sono due: da una parte favorire il miglior adattamento possibile delle persone al proprio ambiente, incentivare l’integrazione sociale e garantire una soddisfacente qualità di vita; dall’altra attivare procedure di abilitazione specifiche, anche all’interno dei normali contesti di vita perché l’ambiente familiare gioca un ruolo chiave per sostenere chi ha bisogno.

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