Comitato editoriale

La donazione del sangue, una best practice italiana

Periodicità, centralità del malato e del donatore e prima donazione differita: sono questi i messaggi fondamentali che ha lanciato in diretta a Radio Uno il presidente di AVIS NAZIONALE, Vincenzo Saturni, anche in vista della prossima Giornata Mondiale e nazionale del donatore di sangue del 14 giugno

di Redazione

Il presidente AVIS è intervenuto nel corso della puntata di ieri di ‘La Radio ne parla’ dedicata a dono e donazione e in cui erano presenti anche i presidenti nazionali di ADMO e AIDO e il priore della comunità di Bose, Enzo Bianchi.
«AVIS e il sistema trasfusionale italiano hanno costantemente bisogno di donatori anonimi, periodici e associati”, ha spiegato Saturni. “Le motivazioni più intime e ideali che portano alla prima donazione vengono poi rafforzate dalla nostra Associazione, per garantire nel tempo la continuità donazionale e la fidelizzazione dei donatori. Noi ci stiamo impegnando molto su questo aspetto e crediamo nel valore della prima donazione differita, ossia compiuta dopo alcune settimane dal colloquio con il medico e dall'esecuzione degli esami di laboratorio».
L’ultima assemblea generale dell’associazione, conclusasi il 18 maggio a Chianciano (Si), aveva ribadito la centralità per AVIS del socio donatore e del malato, beneficiario del dono.
Proprio il tema della prima donazione differita è stato al centro del dibattito assembleare, con diversi interventi di carattere medico, associativo ed etico, conclusosi con l’approvazione di una mozione finale che sottolinea che obiettivo prioritario è quello di «rendere la prima donazione differita patrimonio comune e valore etico a garanzia di maggiori qualità e sicurezza in un moderno sistema trasfusionale».

«Il donatore per eccellenza – ha concluso il presidente Saturni – è quello consapevole, periodico, volontario, anonimo, non remunerato, responsabile ed associato, che garantisce continuità donazionale, maggiori sicurezza e qualità, programmazione e coinvolgimento in progetti educativi».

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.