Comitato editoriale Fondazione Soleterre

Kiev, Casa di accoglienza: l’inaugurazione

A più di un anno dalla chiusura a causa della guerra, ha riaperto nella capitale Ucraina la nuova Casa di accoglienza della fondazione Soleterre, costruita in collaborazione con la fondazione Zaporuka e il sostegno di fondazione Rosa Pristina

di Nicola Varcasia

Il momento è finalmente arrivato. I bambini oncologici di Kiev e provenienti da tutta l’Ucraina per ricevere le cure di cui hanno bisogno sono tornati ad avere un punto di riferimento. Come annunciato da VITA, la Casa di accoglienza della fondazione Soleterre costruita in collaborazione con la fondazione Zaporuka e il sostegno di fondazione Rosa Pristina è stata inaugurata, nella giornata del 31 ottobre.

Con rifugio antiaereo

Presenti al momento dell’inaugurazione alcuni dei protagonisti di questa importante attività: Natalia Onipko, fondatrice e presidente della Fondazione Zaporuka; Olena Yefymenko, direttore dell’Istituto nazionale del cancro; Volodymyr Zhovnir, direttore di Okhmatdyt; Iryna Suslova, rappresentante dell’Ombudsman per i diritti dei bambini; Darya Gerasymchuk, consulente del Commissario presidenziale per i diritti dei bambini e la riabilitazione infantile e Damiano Rizzi, socio fondazione Zaporuka e presidente Fondazione Soleterre.

Dopo tanti anni in affitto, grazie all’impegno di acquisto del terreno e di costruzione dell’edificio, i lavori sono ripresi nel 2023 – seguiti dallo studio di architettura ucraino pluripremiato Aimm group – e Soleterre è riuscita a completare la struttura composta da quindici camere e spazi comuni, nonché a procedere all’installazione del rifugio antiaereo esterno, essenziale per garantire la sicurezza dei futuri beneficiari durante gli attacchi russi.

Orgoglio e lavoro

«Siamo orgogliosi di aver contribuito alla realizzazione di un progetto di fondamentale importanza per il futuro dei bambini ucraini. È emozionante vedere oggi il frutto di anni di lavoro dedicati al supporto dei bambini onco-malati e delle loro famiglie, anche fuori dai reparti ospedalieri», ha spiegato Enrico Dameri, fondatore e presidente di fondazione Rosa Pristina.

La casa di accoglienza di Soleterre è l’unica struttura in Ucraina che accoglie gratuitamente i bambini malati di cancro e le loro famiglie in cura pressodue centri di riferimento nazionale per i tumori: l’Istituto del cancro e l’Istituto di neurochirurgia, entrambi situati a Kiev. La Casa ospita, infatti, i bambini che vengono ricoverati con le diagnosi più complesse e che non hanno possibilità di curarsi nella loro città o nel proprio paese. Le famiglie si trovano spesso a far fronte a spese economiche elevate per affrontare i costi del viaggio, e del conseguente vitto e alloggio sul lungo periodo a Kiev, dove il costo della vita è molto più altro rispetto alla provincia.

«Questi bambini stavano già vivendo una guerra personale quando si sono trovati vittime innocenti di uno scontro brutale che ha distrutto strutture ospedaliere, case, rifugi, e ha reso impossibile il proseguimento delle cure antitumorali per mancanza di materiale medico ma ancora prima per mancanza di corrente che alimenta le macchine che tengono in vita questi bambini», ha dichiarato Damiano Rizzi.

Cure e affetto

All’interno della casa di accoglienza vengono offerte attività di supporto psicologico, ludico-ricreativo, didattico e di fisioterapia riabilitativa. Ma questa casa per i bambini e le loro famiglie è molto di più: è una parte integrante del processo di cura per i bimbi che possono sentirsi protetti in uno spazio sicuro e confortevole, circondati dai loro cari e dallo staff di psicologi e psicoterapeuti di fondazione Soleterre, e dove poter avere una parvenza di “normalità” e di “casa” anche se lontani dai propri affetti.

«Aver costruito nel 2023 un rifugio anti-aereo in Ucraina nel giardino di una struttura per minori malati in cura dà la dimensione dell’assurdità della guerra. Qui, alla Casa di Accoglienza, noi continueremo a lavorare per far vincere la vita sulla morte, senza sosta», haconcluso Natalia Onipko, presidente Fondazione Zaporuka.

Foto fornite dall’ufficio stampa Soleterre