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Invecchiamento attivo: sfida e risorsa
Al centro del convegno promosso da Auser Lombardia l'idea che l'invecchiamento attivo sia da considerarsi un obiettivo sociale e politico per cui occorre creare iniziative che lo favoriscano
di Redazione
Una sfida e una risorsa per la comunità. Così viene definito l’invecchiamento attivo nel titolo del convegno promosso da Auser Lombardia e che si è tenuto oggi a Milano. Il convengo, il cui titolo è stato appunto “Invecchiamento attivo, una sfida e una risorsa per la comunità” era inserito nel programma di attività dell’Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni.
Riflettendo sul welfare lombardo e sull’impegno di Auser, Rino Campioni vice-presidente Auser Lombardia, aprendo i lavori ricordato che «nel 2030 la popolazione tra i 55 e i 75 anni aumenterà di circa quatto milioni, la metà dei bambini nati oggi supererà probabilmente i 100 anni, l’aspettativa di vita sarà di 90 anni per le donne e di 85 per gli uomini. Per Auser è importante parlare degli anziani di oggi e di quelli di domani. Il tema dell’invecchiamento attivo riguarda infatti l’intero arco della vita: le persone avanti negli anni non perdono il desiderio di progettare nuove esperienze di vita attiva e vanno aiutate a coltivare speranze, interessi, propositi e progetti».
Nel proprio intervento, Albino Gusmeroli (ricercatore Aaster), ha presentato i risultati della ricerca Fare comunità di cura nel laboratorio sociale della Lombardia realizzata da Aaster. Dalla ricerca emergono alcune indicazioni su come Auser possa contribuire alla «costruzione di un welfare che deve essere ripensato tra operatori e professionisti della cura che operano dentro o a ridosso dell’economia pubblico con il mondo delle professioni e delle organizzazioni che operano nella produzione di beni collettivi…».
Economia sociale e ruolo degli anziani sono stati al centro della relazione di Giorgio Fiorentini, docente dell’Università Bocconi, che nel proprio intervento ha affermato «…dalla rottamazione all’invecchiamento attivo: l’effetto leva degli anziani diventa sempre più importante in una società in rapido cambiamento».
L’assessore regionale a Famiglia, conciliazione, integrazione e solidarietà sociale Carolina Pellegrini ha ricordato la collaborazione esistente da anni con Auser Lombardia sottolineando come «la telefonia sociale rappresenti un servizio prezioso. L’anziano, infatti, vede il proprio bisogno accolto e ascoltato, oltre a trovare diverse soluzioni per le proprie necessità. I numeri sottolineano il grande successo dell’iniziativa. Nel solo secondo trimestre di quest’anno il numero verde ha ricevuto quasi 41mila telefonate e i volontari hanno realizzato circa 90mila prese in carico a favore di oltre 10mila cittadini in condizioni di disagio».
Il contributo di riflessione di Auser Nazionale è stato portato dal vice presidente vicario Claudio Regazzoni che ha osservato che «l’invecchiamento attivo non va considerato tanto come una “materia” quanto come un punto di vista, una chiave di lettura, e soprattutto un obiettivo sociale e politico che certamente ha la sua specificità, ma si può applicare in lungo e in largo, fino a riguardare, in linea di principio, tutti gli aspetti della realtà sociale ed economica».
A conclusione dell’incontro, il presidente di Auser Lombardia, Sergio Veneziani ha ricordato la necessità di «creare iniziative che favoriscano l’invecchiamento attivo, interventi per trasformare i centri di aggregazione sociale in “luoghi della comunità” grazie alla collaborazione tra generazioni e tra nativi e migranti. Solo così sarà possibile aiutare concretamente chi ha superato la sempre più incerta soglia tra l’essere adulto, maturo e diventare vecchio e spesso rischia di passare da una situazione di disagio a una di bisogno».
Al convegno è intervenuto anche Bruno Marasà dell’Ufficio di Informazione Parlamento Europeo di Milano, che ha voluto offrire il proprio sostegno all’iniziativa.
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