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“Insieme al sole”: così si può prevenire il melanoma

Presentato il nuovo progetto dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, in partnership con BioNike, per sostenere la ricerca sui tumori della pelle e sensibilizzare il pubblico sulla corretta esposizione ai raggi solari

di Redazione

BioNike, brand leader del settore dermocosmetico, al fianco di Airc (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) con l’iniziativa “Insieme al sole”, nata per promuovere una corretta esposizione al sole e sostenere la ricerca sui tumori della pelle. Airc nel solo 2018 ha destinato oltre 2,6 milioni di euro a 34 progetti di ricerca e borse di studio nell’ambito del melanoma, un impegno a cui da quest’anno anche BioNike ha deciso di dare un importante contributo.

Il sole è un alleato della pelle: il suo più noto beneficio è la capacità di stimolare la produzione di vitamina D, importante per mantenere la concentrazione adeguata di calcio nelle ossa e per regolare vari organi e sistemi. Tuttavia, accanto ai benefici, i raggi solari possono causare alla pelle effetti dannosi di varia entità: nell’immediato scottature, a lungo termine anche tumori cutanei, di cui il melanoma è il tipo più aggressivo.

La buona notizia è che la prevenzione può fare molto per ridurre il rischio di tumore cutaneo. La partnership con AIRC, oltre a sostenere la ricerca oncologica in questo ambito, vuole quindi sensibilizzare il pubblico sull’importanza di una corretta e consapevole esposizione al sole.

Il progetto #Insiemealsole prevede da una parte la distribuzione di materiali informativi in oltre 3.500 farmacie sul territorio, dall’altra il sito dedicato insiemealsole.it, con consigli utili per esporsi al sole riducendo i rischi e per tenere sotto controllo i nei.

Il progetto porterà all’attenzione del pubblico le quattro regole fondamentali contenute nella Raccomandazione della Commissione Europea n. 2006/647/CE sull’efficacia dei prodotti per la protezione solare e sulle relative indicazioni:

Applicare il solare in quantità adeguata e rinnovare frequentemente l’applicazione
Per una protezione addizionale utilizzare indumenti, cappello, occhiali
Evitare l’esposizione diretta al sole di neonati e bambini piccoli
Evitare l’esposizione nelle ore centrali (11.00-15.00)

Si stima che nel 2017 in Italia 14.000 persone, 7.300 uomini e 6.700 donne, abbiano ricevuto una diagnosi di melanoma della cute, che rappresenta da solo il 3% di tutti i tumori. Il rischio di sviluppare un melanoma cutaneo è elevato sia negli uomini (se ne ammala 1 su 63) sia nelle donne (1 su 81). Purtroppo questi numeri sono in costante aumento: l’incidenza cresce ogni anno del 4,4% nella popolazione maschile e del 3% in quella femminile. La buona notizia è che la sopravvivenza a 5 anni per i melanomi cutanei in Italia è pari all’87%, ma molto dipende dallo stadio del tumore al momento della diagnosi: la diagnosi precoce è fondamentale.
I progressi della ricerca per la cura del melanoma negli ultimi anni stanno modificando drasticamente il trattamento di questa patologia, grazie alla recente introduzione dell’immunoterapia e ai protocolli combinati con altri approcci terapeutici.

L’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro sta dando un importante contributo a questi grandi progressi: nel solo 2018 ha destinato oltre 2,6 milioni di euro per 34 progetti e borse di studio nell’ambito del melanoma. Proprio partendo dai successi clinici dell’immunoterapia in questo campo, questo approccio si sta sempre più integrando nel percorso di cura del paziente oncologico, in aggiunta a chirurgia, radioterapia e chemioterapia. Oltre che sull’immunoterapia, i ricercatori Airc stanno concentrando i loro studi sull’identificazione di biomarcatori prognostici per questo tumore, sui meccanismi di progressione tumorale e di resistenza alle terapie, sulla caratterizzazione di nuovi potenziali farmaci inibitori del melanoma.

Come sottolinea la dottoressa Licia Rivoltini, Ricercatrice Airc presso Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e Responsabile Unità di Immunoterapia dei Tumori Umani: «L’immunoterapia oncologica è ormai una realtà, ma quanto sappiamo del ruolo del sistema immunitario nella prevenzione dei tumori? E soprattutto, come possiamo mantenere attive le nostre difese interne contro questa malattia?. È l’ambiziosa domanda cui vuole rispondere lo studio “Agility”, sostenuto da Airc, che, insieme al progetto DigesT della Comunità Europea, partirà a breve all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e valuterà se un cambiamento dello stile di vita (attraverso un intervento alimentare o l’introduzione di esercizio fisico moderato) porti a una riduzione dello stato infiammatorio e stimoli le risposte immunitarie nei pazienti con tumore iniziale. Uno sforzo importante, che mette in campo una vera squadra multidisciplinare, tra oncologi, immunologi, chirurghi, nutrizionisti e medici dello sport, e che permetterà nel giro di pochi anni di studiare quanto il nostro sistema immune possa diventare l’alleato di ogni giorno nella lotta contro il cancro».

Foto Unsplash Dina Nakhmutova