Comitato editoriale Missioni don Bosco

India, un Paese che cresce tra primati economici e arretratezza sociale

Dieci giorni di immersione totale nella realtà indiana e nei progetti in corso di Missioni Don Bosco. Il presidente dell'organizzazione don Daniel visiterà diverse metropoli e centri rurali

di Redazione

Dieci giorni di immersione totale nella realtà indiana e nei progetti in corso di Missioni Don Bosco. Il presidente di questa onlus, don Daniel visiterà diverse metropoli e centri rurali insieme con la reporter Ester Negro. Porterà testimonianza di una forte sensibilità salesiana ai problemi dello sviluppo in una federazione che da sola costituisce un subcontinente e una delle potenze economiche emergenti nel mondo: ma che vive pesantemente i drammi della discriminazione e della povertà materiale di interi territori e di classi sociali.

Arrivo a New Delhi (nord ovest) il 15 settembre e rientro da Chennai (a sud est) il 24, passando per Calcutta, utilizzando i capoluoghi per puntate nei vari centri di presenza missionaria: Ranchi, Dhobasole, Thurucazhkundram, Katpadi e Polur. Non un viaggio di rappresentanza, nelle intenzioni di don Daniel, ma una immersione fra la gente, e in particolare fra i giovani e i ragazzi per leggere con i propri occhi le radici delle povertà alle quali centinaia di salesiani dedicano il loro tempo. «Desidero guardare con gli occhi del cuore il volto di Don Bosco oggi, andando incontro a tutti coloro che sono i preferiti del nostro carisma», confida Don Daniel alla partenza. Una dimensione che richiama direttamente le origini dell’oratorio di Valdocco a Torino, dove gli ospiti venivano sottratti ai rischi connessi alla veloce trasformazione economica e al contempo aiutati a diventarne parte consapevole.

A Delhi la piccola delegazione di Missioni Don Bosco visiterà gli slum dove i salesiani sono attivi con un progetto medico che si è rivelato preziosissimo durante la pandemia di Covid 19, mentre nei dintorni della capitale incontrerà diverse comunità, inclusa quella di giovani transgender.

Calcutta sarà il punto di snodo per visitare i progetti in corso nelle località vicine, che riguardano i minori impegnati nella discarica, i bambini di strada, il reinserimento di persone emarginate e infine programmi di villaggio per lo sviluppo economico e sociale.

Chennai, dove l’esperienza salesiana vive un’ampia fioritura, è il faro di orientamento di due interventi particolarmente delicati, denominati rispettivamente “Dream” e “Bright”: il primo (il sogno) contrasta lo sfruttamento di ragazzi nella fabbricazione di sigarette (conosciute come beedi), che comporta per loro una forte intossicazione e posture sbagliate per molte ore, mentre il secondo (l’illuminazione) offre consapevolezza e opportunità a chi appartiene alla casta degli esclusi dalla vita sociale, i Dalit. È il progetto sul quale Missioni Don Bosco investirà ulteriori risorse per dare supporto a un’impostazione inclusiva della società, favorendo una trasformazione ai diversi livelli.

Il viaggio di Don Daniel potrà essere seguito costantemente attraverso i social media di Missioni Don Bosco (Facebook e Instagram). Un breve video documenterà ai benefattori le realizzazioni fatte grazie al loro contributo, compreso il sostegno alle borse di studio per giovanissimi economicamente sfavoriti.

Questa visita segue quella effettuata dal precedente presidente, Giampietro Pettenon, nella città di Hyderabad nel gennaio 2020. La ricchezza vocazionale salesiana in India continua a consentire la realizzazione di progetti di largo respiro e desiderabili in una nazionale che brilla per le capacità industriali e scientifiche ma che contiene ancora consistenti sacche di povertà e di arretratezza, alle quali il carisma di Don Bosco porta risposte efficaci.

Foto di Harikrishnan Mangayil da Pixabay


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