Comitato editoriale
Inclusione digitale: al via il call center e l’assistente virtuale per i cittadini
Con la pandemia, le tecnologie digitali sono state un formidabile strumento per il lavoro, la didattica a distanza, per usufruire dei servizi della pubblica amministrazione e del sistema sanitario. Ma come fare di internet un servizio davvero universale?
di Redazione
In occasione della Giornata delle Telecomunicazioni, Cittadinanzattiva mette a disposizione dei cittadini un call center nazionale e l’assistente virtuale SUSI per dare informazioni e tutela ai cittadini in tema di tlc.
Il Call center risponde allo 0636718040 il lunedì dalle 14,30 alle 17,30, il mercoledì e il venerdì dalle 10 alle 13; l’assistente virtuale SUSI è disponibile invece sulla home page www.cittadinanzattiva.it e su INFORMAP. Entrambi i servizi, finanziati dal Ministero dello Sviluppo Economico (Legge 388/2000 – ANNO 2020), sono attivi già da novembre 2019 sui servizi pubblici locali (acqua, asili nido, rifiuti e trasporti) e, a partire da oggi, anche nell’ambito dei servizi tlc.
Con la pandemia, le tecnologie digitali sono state un formidabile strumento a disposizione dei cittadini per il lavoro, la didattica a distanza, per usufruire dei servizi della pubblica amministrazione e del sistema sanitario, oltre che un modo fondamentale per restare in contatto seppure a distanza con famiglie e amici. Tuttavia questa risposta non è stata omogenea nei diversi territori e la crisi ha evidenziato che l’accesso alla rete non è uniforme nelle aree del Paese, così come differenti sono le competenze e le possibilità di accesso da parte dei cittadini. Una situazione, quella italiana, fotografata anche dalla Commissione Europea attraverso l’indice DESI (Digital Economy and Society Index)che nel 2020 colloca il nostro Paese al 25esimo posto tra i 28 Stati membri in riferimento a cinque indicatori: il livello di connettività e l’utilizzo di infrastrutture di banda larga e ultra larga; la diffusione di competenze e specializzazioni digitali nella società; l’uso di servizi internet da parte dei cittadini; l’integrazione delle tecnologie digitali nelle imprese e nel commercio; la disponibilità di servizi pubblici digitali.
Sulla base delle segnalazioni giunte a Cittadinanzattiva negli ultimi 15 mesi (gennaio 2020-aprile 2021) nell’ambito delle comunicazioni elettroniche (linea fissa, mobile e traffico dati), i cittadini lamentano nell’ordine: addebiti impropri, ad esempio per servizi premium o altri servizi non richiesti (27% delle segnalazioni); mancata disattivazione di servizi o mancato recesso dal contratto (19%); richiesta impropria di rimborsi per fatturazione a 28gg (14%); interruzione o disattivazione di servizi (12%); mancata o scarsa trasparenza su contratti e offerte (7,5%); problemi con il servizio di assistenza clienti e mancata risposta al reclamo (6,5%); problemi nel passaggio ad altro operatore (6%); modifica di piani tariffari e condizioni contrattuali (4,5%).
“Un importante pilastro del PNRR riguarda la transizione digitale sia in termini di digitalizzazione della pubblica amministrazione e dello sviluppo di servizi pubblici digitali, sia in termini di potenziamento delle connettività e di potenziamento delle competenze digitali dei cittadini (in particolare i gruppi sociali più vulnerabili). Tuttavia per raggiungere tali obiettivi, a nostro avviso vanno affrontate due urgenze: ampliare il perimetro del servizio universale e incrementare le tutele a disposizione per i consumatori, misure entrambe previste nel nuovo Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche, ad oggi ancora non recepito dall’Italia. In particolare, occorre puntare sulla universalità del servizio internet, che ogni Stato deve garantire in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale, ad un prezzo abbordabile e assicurando un accesso adeguato e sicuro alla banda larga ultraveloce”, dichiara Tiziana Toto, responsabile politiche dei consumatori di Cittadinanzattiva.
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