Comitato editoriale

Genitori, volontari, medici e psicologi “Oltre la cura”

Sul sito dell'associazione è nato un blog per raccontare e raccontarsi: percorsi che vanno al di là delle terapie. I primi contributi sono arrivati da una mamma e da un volontario. Prosegue la campagna 2016 a sostegno del Progetto Home

di Antonietta Nembri

Nasce sul sito di trentaoreperlavita.org il blog “Oltre la Cura” uno spazio dedicato a genitori, volontari, medici e psicologi che raccontano come assistere un paziente andando oltre le terapie.

Online da poche settimane lo spazio ha già ricevuto i suoi primi interventi. Sul nuovo blog tra i primi pronti per la lettura vi sono sono quelli di Francesca Testoni, mamma, responsabile dell’Associazione dei genitori Ageop ricerca onlus e quella di un volontario che attraverso il racconto di una storia, che vede protagonista una bambina malata di tumore, fotografa il lavoro di tanti volontari.

Secondo Francesca Testoni, «quando un bambino si ammala di tumore insieme alla famiglia, ha bisogno di supporto e cure oltre alle terapie. Non basta, infatti, guarire il loro corpo, bisogna curarli come persone. Curarli dalla paura, dall’isolamento dovuto alla malattia, dalla lontananza da casa, dai problemi organizzativi ed economici. Curiamo le persone se siamo capaci di rispettare il loro essere, se li mettiamo nella condizione di poter scegliere ciò che riguarda la loro vita ascoltandoli con umiltà, se sappiamo relazionarci con loro con equilibrio e serenità, senza la presunzione di sapere già di cosa necessitano».

«Il percorso di cura non può prescindere dal dovere di rispondere a quelle che sono le istanze dei pazienti», continua Pino Caligiuri, volontario. «È necessario allora stipulare un patto tra tutti gli individui coinvolti; medici, operatori, famiglia e paziente devono trovare una strada condivisa, compendio tra le diverse legittime richieste». E facendolo, osserva ancora Pino nel suo contributo dal titolo "Curare con il cibo" «quello che accade è per me, osservatore e profano, semplicemente magico».

Grazie ai contributi di tutti i donatori che hanno sostenuto il Progetto Home quest’anno Trenta Ore per la Vita ha contribuito a realizzare dei grandi progetti. Tra questi, a Modena, la Casa di Fausta per accogliere gratuitamente i piccoli pazienti ricoverati al Policlinico di Modena e loro famiglie.
A Salerno all’Ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona è stato inaugurato il nuovo reparto di radioterapia pediatrica per tutte le famiglie del sud Italia che possono finalmente contare su un reparto di radioterapia a misura di bambino non lontano da casa (in apertura una delle immagini del nuovo reparto ispirato all'Isola del Tesoro) .

Con la campagna del 2016 Trenta Ore per la Vita continua a lavorare per realizzare in fatti concreti i desideri delle associazioni dei genitori. Trenta Ore per la vita insieme ai suoi sostenitori è parte della cura.
La campagna termina il 31 ottobre, «c’è ancora tempo per sostenere il Progetto Home e entrare a far parte della cura» è l'appello dell'associazione.