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Filippine: nei Villaggi Sos la risposta ai bambini vulnerabili

Sos Villaggi dei Bambini Italia rende noto il racconto della giornalista Fritzie Rodriguez che aggiorna sulla condizione dei bambini nelle Filippine e del lavoro di sostegno dei Villaggi Sos locali

di Redazione

Arriva da Sos Villaggi dei Bambini Italia un aggiornamento sulla situazione nelle Filippine e lo fa diffondendo un racconto della giornalista Fritzie Rodriguez. Un racconto che inizia con l’immagine di due ragazze che condividono un sacchetto di plastica contenente ossa di pollo (nella foto). Il testo è pubblicato sulla rete di social news Rappler.com.
Questo il testo integrale: «Quanti sono i bambini abbandonati che si incontrano ogni giorno nelle Filippine? Secondo il Consiglio per il benessere dell’infanzia (CWC), sono oltre 3.000 i bambini trascurati e abbandonati. Una statistica del  Consiglio di Coordinamento Nazionale (Nscb) riporta il tasso di povertà minorile per anno: 11,4 milioni nel 2003, 12,3 milioni nel 2006, 12,4 milioni nel 2009. Questo significa che ci sono milioni di bambini che non hanno abbastanza soldi per soddisfare le loro esigenze nutrizionali e altre necessità di base. A questi dati si aggiungono dai 30mila ai 50mila bambini sfollati, a causa del conflitto armato; bambini a rischio di subire abusi fisici e sessuali, torture, violenze emotive, sfruttamento, coinvolgimento in attività illegali. Molti finiscono per le strade, altri, invece, finiscono in comunità o vengono affidati a parenti che li vivono come un peso. Le Leggi Filippine definiscono bambini abbandonati, i minorenni che non hanno cura parentale o sono stati abbandonati per più di 3 mesi. I bambini sono invece trascurati se i loro bisogni di base non vengono soddisfatti per 3 mesi continuativi e se sono fisicamente o emotivamente trascurati (malnutriti, incustoditi, violentati, sfruttati, costretti a mendicare). Alcuni bambini sono costretti a svolgere lavori domestici pena l’allontanamento da casa. Altri sono maltrattati, affamati o ignorati. Il Codice filippino del 1974 impone responsabilità penale per i genitori che vendono, sfruttano, abbandonano o non iscrivono a scuola i propri figli. La pena consta di una reclusione da 2 a 6 mesi o di una piccola multa e il Codice obbliga il governo a fornire assistenza alle famiglie bisognose. In caso di trascuratezza o di abbandono, i bambini sono posti sotto la cura statale, che gestisce le strutture di assistenza residenziale».

Rodriguez ha visitato i Villaggi Sos e ha incontrato Jeny. Jeny era entrata nel Villaggio Sos di Muntinlupa all'età di 9 anni, insieme ai suoi fratelli. Era stata la nonna a rivolgersi ai servizi sociali, chiedendo aiuto. Ora Jeny è diventata psicologa e lavora per Sos Villaggi dei Bambini – «Oltre ad accogliere bambini privi di cure familiari, offriamo un Programma di Rafforzamento Familiare per accompagnare i genitori nel riuscire a badare a se stessi in modo che possano vivere autonomamente. La nostra non è cura istituzionalizzata. Noi non incoraggiamo la dipendenza, li prepariamo per la vita. Io ne sono l’esempio».
«L’assistenza istituzionalizzata determina gravi conseguenze sui bambini e ragazzi», rileva Rodriguez. «Tantissimi i casi di abusi sui minori all'interno delle istituzioni, di discriminazione a scuola, di ritardi nello sviluppo. Non c’è alcuna preparazione alla vita adulta. Sos Villaggi dei Bambini invece, assicura aiuto e supporto. Un ambiente familiare e un sostegno ai genitori è fondamentale per la crescita del bambino».