Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Comitato editoriale WeWorld

Emergenza clima, il Mozambico lancia il suo sistema di allerta

L’Agenzia Italiana di cooperazione allo sviluppo, Fondazione Cima, Protezione Civile Italiana e l’ong Weworld hanno unito le forze per dare supporto al Mozambico nel suo percorso di rafforzamento delle capacità di allerta precoce

di Alessio Nisi

Il Mozambico è uno dei 30 paesi prioritari dell’iniziativa Ew4all lanciata dalle Nazioni Unite nel 2022. Le emergenze meteorologiche e climatiche sono purtroppo ricorrenti nel paese, causando sofferenze umane, danni all’economia e all’ambiente.

Crisi climatica e sistemi di allertamento

Specialmente in un contesto di crisi climatica, è cruciale poter anticipare, prepararsi e rispondere tempestivamente agli impatti di fenomeni idro-meteorologici estremi come cicloni, inondazioni e siccità. I sistemi di allertamento early warning system – Ews hanno un ruolo fondamentale in questo contesto. 

Il progetto Ready2act

Per questo l’Agenzia Italiana di cooperazione allo sviluppo, Fondazione Cima, la Protezione civile italiana e l’ong Weworld hanno unito le forze per dare supporto all’Instituto Nacional de Gestão e Redução do Risco de Desastres – Ingd nel suo percorso di rafforzamento delle capacità di allerta precoce, attraverso la riorganizzazione del quadro legale di riferimento e l’implementazione di progetti dedicati, quale Ready2act.

Determinanti le connessioni. Rimane la necessità di continuare a rafforzare, istituzionalizzare e declinare a livello periferico il sistema di allerta nazionale, consentendo alla protezione civile di prendere decisioni sulla base di informazioni di rischio scientificamente basate. Grazie all’Ambasciata italiana in Mozambico e ad Aics Maputo, che hanno favorito la connessione fra i sistemi di protezione civile italiano e mozambicano, e alla conoscenza locale dell’ong Weworld, con cui Cima collabora da anni sulla disaster risk reduction in Mozambico, si è arrivati a definire un’iniziativa di trasferimento tecnologico e formazione che contribuisce in questa direzione.

Ready2act, guidata da Fondazione Cima, rappresenta il primo tassello applicativo del comune intento e visione di Mozambico e Italia sul tema della protezione civile. 

Dialogo e coordinamento

Il 18 e 19 giugno si terrà a Maputo il primo seminario nazionale, in cui verranno condivise le attività sul tema early warning e disaster preparedness portate avanti Mozambico dagli istituti locali e dalle agenzie internazionali. L’evento rappresenta un’occasione di dialogo sulla necessità di rafforzare il coordinamento multisettoriale e multilivello nelle varie fasi di prevenzione, preparazione e risposta. 

Oltre ai già citati partner di progetto, interverranno a Maputo il presidente di Fondazione Cima Luca Ferraris, il direttore operativo del coordinamento emergenze del Dipartimento della protezione civile Italiana Luigi D’Angelo l’ambasciatore dell’Italia Gianni Bardini, il vice presidente di Ingd Gabriel Belem Monteiro e Federico Munaretto, rappresentante paese Mozambico per Weworld, direcção nacional de gestão de recursos hídricos – dngrh, Instituto Nacional de Meteorologia – Inam, varie agenzie delle Nazioni unite con Undrr in testa, l’African union commission e altri partecipanti che rappresenteranno le istituzioni rilevanti coinvolte nelle azioni di disaster risk reduction in Mozambico. 

Il contributo italiano

«La collaborazione con il Mozambico è iniziata nel 2015, dove abbiamo dato il nostro contributo scientifico sulla componente inondazioni nell’elaborazione di un primo profilo di rischio paese. Nel 2020 abbiamo lavorato con Weworld nelle attività di riduzione del rischio di disastri nelle province di Manica e Cabo Delgado, avviando un proficuo dialogo con l’Istituto di protezione civile mozambicano – Ings insieme al Dipartimento di protezione civile italiano, che ha portato alla definizione del progetto Ready2act», dichiara Luca Ferraris, presidente di Fondazione Cima.

Risposta tempestiva ai disastri. Ha aggiunto inoltre: «Ci tengo a ringraziare l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, che ha favorito e dato indirizzo e propulsione a questo dialogo, finanziando l’iniziativa e inquadrandola nell’impegno italiano a livello continentale sui temi di preparazione e risposta tempestiva ai disastri, tra cui l’iniziativa amhewas portata avanti con Undrr e l’Unione africana».

Lavorare sul nesso umanitario-sviluppo-pace

«Dal 2020 Aics si concentra su early warning e early action. Durante la Cop28, abbiamo ribadito il nostro impegno nel settore della riduzione del rischio di disastri, aderendo alla carta getting ahead of disasters, e in aggiunta, su nostra richiesta, è stata aggiunta nel documento di Esito oecd dac sul climate action and finance in fragile and conflict-affected contexts la seguente frase: “Riconosciamo che per la maggior parte dei contesti fragili, e per quelli che affrontano anche conflitti, affrontare queste realtà richiederà di lavorare attraverso il nesso umanitario-sviluppo-pace, integrando attività di rafforzamento della resilienza climatica e dell’adattamento, prevenzione dei conflitti, aiuti umanitari, riduzione del rischio di disastri – drr, inclusa l’azione anticipatoria e altre priorità politiche secondo necessità”», afferma Paolo Enrico Sertoli, direttore dell’ufficio Aics di Maputo.

«In linea con l’impegno italiano a livello globale, Aics Maputo sostiene il progetto Ready2act che mira a perfezionare i sistemi di allerta precoce multi-rischio presenti nel Paese, che possono ridurre al minimo i danni ai beni materiali nonché a salvare vite umane, con un’azione tempestiva e preparata all’evento naturale avverso potenzialmente disastroso, di cui il Mozambico è spesso teatro. Sottolineo, inoltre, che il progetto sarà implementato da Fondazione Cima, che lavora da tempo in Mozambico e realizziamo insieme vari progetti similari nel continente africano, nonché il valore aggiunto dato dall’assistenza tecnica del Dipartimento protezione civile italiano e dall’esperienza decennale in loco dell’ong Weworld. Infine esprimo gratitudine per la partnership con l’Istituto di protezione civile mozambicano – Ingd che ha dimostrato grande fiducia affidando a noi il miglioramento del sistema di allerta precoce nazionale».

Fare Protezione civile

«Ancora oggi ricordiamo il drammatico passaggio in Mozambico del ciclone tropicale Idai, nel marzo del 2019, che causò violente alluvioni e la perdita di oltre 600 vite umane. In quell’occasione il Dipartimento della protezione civile, rispondendo alla richiesta di aiuto delle autorità di Maputo, coordinò l’invio e l’operatività di un Posto Medico Avanzato e di un team sanitario a Beira” aggiunge Luigi D’Angelo, direttore operativo per il coordinamento delle emergenze per Dpc.

«Oggi, invece, siamo felici di supportare il Mozambico nel rafforzamento delle sue capacità di monitoraggio, previsione e allerta, nonché nella preparazione e nella risposta alle catastrofi naturali. Fare Protezione civile vuol dire fare gioco di squadra e la nostra partecipazione a questo progetto ricorda, ancora una volta, l’importanza della prevenzione e della pianificazione, specie in un contesto generale che purtroppo continua a registrare un costante aumento di eventi meteo estremi».

La crisi climatica è una crisi sociale

«La crisi climatica è una crisi sociale che colpisce maggiormente i paesi che hanno minor responsabilità nell’aumento delle temperature globali, incrementando le disuguaglianze tra paesi e all’interno degli stessi. La gestione del rischio come misura di prevenzione e mitigazione della crisi climatica è parte integrante e trasversale degli obiettivi di sviluppo sostenibile a cui la strategia programmatica di Weworld contribuisce. Infatti, per noi il progetto Ready2Act risponde a una strategia regionale e globale di sviluppo e potenziamento delle relazioni tra attori che lavorano nell’ambito della gestione del rischio di disastri ambientali a livello internazionale» dichiara Dina Taddia, ceo di Weworld.

«In particolare, lo scambio di esperienze tra paesi, come quello tra Italia e Mozambico, è fondamentale per condividere conoscenze e buone pratiche, e permette di inserire il Mozambico in una dimensione sempre più internazionale. Weworld è attiva nella regione dell’Africa del Sud-Est da 30 anni, in Mozambico dal 2000, con programmi integrati che vanno dall’accesso all’educazione alla tutela dell’ambiente e in quest’ottica collaboriamo con Fondazione Cima proprio per rafforzare i meccanismi di coordinamento tra attori che intervengono nella gestione del rischio, in Mozambico e in diversi altri paesi del mondo».

Il numero di Vita di Giugno è dedicato all’Africa. Se sei abbonata o abbonato a VITA leggi subito “Un’Africa mai vista” (e grazie per il supporto che ci dai). Se invece vuoi abbonarti, puoi farlo da qui.