Comitato editoriale
Dov’è il diritto di voto delle persone con disabilità
Sulla carta il loro diritto è pari a quello di tutti i cittadini. Ma nei fatti solo le persone non vedenti o con una impossibilità fisica possono essere accompagnate in cabina da un'altra persona: non le persone con disabilità intellettiva. Anffas chiede di cambiare la norma
di Redazione
Il voto? Non è per tutti. Anche alle elezioni politiche del 25 settembre 2022 molte persone con disabilità intellettiva saranno non potranno esercitare il loro diritto di voto.
La possibilità di avere un accompagnatore in cabina per apporre il proprio segno sulla scheda elettorale è infatti riservata solo a chi ha un’impossibilità fisica o visiva: l’accompagnatore non è previsto – nè mai lo è stato – per le persone con disabilità intellettive che, se prive di disabilità fisiche visibili, potrebbero avere comunque bisogno di un adeguato supporto nell’espletare l’azione di voto. Questa criticità era già stata sollevata da Anffas nell’ambito del progetto “Capacity: la legge è eguale per tutti – Modelli e strumenti innovativi di sostegni per la presa di decisioni e per la piena inclusione sociale delle persone con disabilità intellettive”, realizzato con il contributo finanziario concesso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per l’annualità 2016 a valere sul Fondo per l’Associazionismo di cui alla legge n.383 del 2000: un progetto che voleva sperimentare proprio dei modelli innovativi di sostegno al processo decisionale per le persone con disabilità intellettive e del neurosviluppo. La Consultazione pubblica lanciata sulla concreta applicazione dell’art. 12 della Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità (Uguale riconoscimento dinanzi alla legge), fece emergere già allora la necessità di prevedere l’accompagnamento in cabina al fine di supportare materialmente la persona con disabilità intellettiva e disturbi del neurosviluppo nell’esprimere la sua scelta senza alterarne l’espressione e la partecipazione al voto libera, personale e consapevole, nella massima misura possibile. Anffas così, nelle Raccomandazioni finali del progetto aveva posto all’attenzione dei decisori politici il bisogno di definire una disciplina chiara e puntuale che garantisca l’esercizio di voto supportato da parte delle persone con disabilità intellettive. Ad oggi nulla è cambiato.
«Per Anffas tutto ciò non è più sostenibile», dichiara il Presidente Nazionale Anffas, Roberto Speziale. «Richiamiamo nuovamente le Istituzioni a modificare al più presto il sistema giuridico-normativo e a garantire a tutte le persone con disabilità, ivi incluse disabilità intellettive, il diritto ad un “processo decisionale supportato” in un’ottica di autodeterminazione. Si tratta, in sostanza, di un impegno non più procrastinabile giacché necessario a promuovere la piena inclusione sociale e la partecipazione alla cittadinanza attiva di tutte le persone con disabilità in condizione di pari opportunità con gli altri cittadini; il tutto anche attraverso la predisposizione di strumenti e supporti adeguati e personalizzati, costruiti e gestiti sulla base delle esigenze del singolo individuo.»
In vista delle elezioni politiche, Anffas Nazionale, in collaborazione con il Gruppo dei lettori di prova di Anffas Udine, ha reso disponibile una guida in linguaggio facile da leggere e da capire (Easy to Read – ETR) finalizzata a rendere accessibili a tutte le persone, con e senza disabilità, le informazioni relative alle modalità di voto. Il documento è disponibile cliccando qui
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