Comitato editoriale Don Bosco 2000
Sport e inclusione: al via “Ricomincio da me”
Presentata ad Aidone (Enna) il progetto promosso dal Ministero dello sport per favorire l’incontro e l’integrazione sociale attraverso il calcio e varie attività di formazione. A curare questo “spazio civico” sarà Don Bosco 2000 assieme alle associazioni Don Bosco Family e Duni - Diversamente uniti noi insieme e alla cooperativa Das
i saranno attività sportive per giovani e famiglie, laboratori di sensibilizzazione e vari momenti formativi. Sempre con l’obiettivo di stimolare un modello di aggregazione basato sui valori della collaborazione, dell’integrazione e dell’inclusione. È questo Ricomincio da me, l’iniziativa promossa dal Ministero dello sport e da Sport e salute e che è stata presentata presso il Beteyà innovation hub di Aidone, in provincia di Enna, a cura dell’associazione Don Bosco 2000. Questa iniziativa, infatti, attua nel territorio dell’ennese il progetto Spazi Civici di comunità promosso in tutta Italia dal Ministero e da Sport e salute con l’obiettivo di favorire inclusione sociale, benessere e sensibilizzazione attraverso lo sport e altre attività educative.
Città aperta
«Grazie all’associazione Don Bosco 2000 per questo interessante progetto, che promuove i valori fondamentali dello sport: integrazione, collaborazione e inclusione. Il comune ha sostenuto con convinzione un modello di integrazione diffusa per favorire una maggiore inclusione dei migranti all’interno della comunità locale», ha dichiarato Annamaria Raccuglia, sindaco di Aidone. Agostino Sella, presidente dell’Associazione Don Bosco 2000, ha sottolineato: «Ogni giorno lavoriamo con tanta passione per mettere insieme politiche di integrazione. Per noi progettare e innovare è la nostra mission principale. Ringrazio la città di Aidone perché ci dà sempre la possibilità di far concretizzare con le nostre attività la visione e la missione di integrazione. Credo che questo sia un progetto che traduce il fare sport in un territorio in cui c’è carenza di infrastrutture sportive.
Siamo in un territorio complesso e fragile e riuscire ad avere un supporto non solo economico, ma più ampio in ottica progettuale da parte del Ministero è per noi motivo di orgoglio. Questa è la posa della prima pietra per noi e vogliamo far seguire altri progetti e iniziare un nuovo processo. Un pensiero di carattere valoriale: la nostra nazionale di atletica è fatta di ragazzi e ragazze africane di seconda generazione, sono italiani a tutti gli effetti che producono un valore aggiunto al nostro territorio».
Network sociale
Lo Spazio civico ha avviato l’attività lo scorso 19 luglio, durerà due anni e sarà aperto a chiunque vorrà iscriversi. La società capofila del progetto è la Don Bosco 2000 che lavorerà assieme alle associazioni Don Bosco Family e Duni – Diversamente uniti noi insieme e alla cooperativa Das. A queste associazioni si affiancherà l’impegno di molti volontari e professionisti per dar vita ad un programma di attività che oltre allo svago e al divertimento punta diritto all’ambizioso obiettivo di crescita sociale di tutta la comunità, trainata dalla forza propulsiva dei giovani. Come attività sportiva, sarà proposto il calcio, mentre le attività extra-sportive saranno: salute e corretta alimentazione, dopo scuola e recupero scolastico; formazione e sensibilizzazione sulle tematiche della parità di genere e del principio di non discriminazione. Tutte le attività, spiegano alla Don Bosco, saranno seguite al fine di perseguire anche l’obiettivo di integrazione attraverso specifiche attività, in modo da accompagnare i giovani a divenire essi stessi protagonisti della gestione dello Spazio civico.
Spaci civici
Spazi civici di comunità è una vera e propria “chiamata alla partecipazione sociale”, rivolta ai giovani dai 14 ai 34 anni ed è sviluppato in tutta Italia dal Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, dal Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri in collaborazione con noi. Ha non solo l’obiettivo di creare hub di aggregazione per i giovani del territorio con un programma di attività sportive, educative e sociali, che sia capace di attivare e valorizzare i talenti giovanili, ma anche quello di costruire nuove opportunità ed esperienze di cittadinanza attiva attraverso lo sport, dando vita ad iniziative di espressione creativa e artistica che siano rappresentative delle culture giovanili dei territori. Inoltre, attraverso questi “Spazi civici” si vuole promuovere uno stile di vita attivo e rafforzare nei giovani i valori educativi dello sport, come lo spirito di squadra, l’impegno continuativo, la lealtà e il rispetto reciproco, oltre a sensibilizzare l’associazionismo sportivo a creare o rafforzare network e presidi educativi per i giovani del territorio, in una prospettiva inclusiva e sostenibile», ha concluso il presidente di Sport e salute, Marco Mezzaroma.
Foto in apertura di Robert Collins su Unsplash
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