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Diagnosi precoce nel trattamento del melanoma

Nel 2012, in Italia, sono stati stimanti 9.800 nuovi casi di melanoma cutaneo, al terzo posto tra le neoplasie ad alta incidenza. Dal 2004 Fondazione Ant ha dato vita al Progetto Melanoma per la prevenzione e la diagnosi precoce

di Redazione

Prosegue il Progetto Melanoma di Fondazione Ant. Questa neoplasia, al terzo posto tra quelle a più alta incidenza entro i 44 anni di età, occupa il dodicesimo posto tra le neoplasie maligne a più frequente insorgenza. In Italia, del resto, nel 2012 sono stati stimati 9.800 nuovi casi di melanoma cutaneo. Questi dati sono alcuni di quelli emersi nel seminario “Il melanoma cutaneo: dalla prevenzione al trattamento”, organizzato a Bologna da Fondazione Ant a metà marzo.

L'attenzione al melanoma, alla diagnosi precoce e al suo trattamento è stata ribadita in occasione del seminario, nel corso del quale un pool di esperti si è confrontato sull'argomento. I temi trattati hanno spaziato dall'incidenza del melanoma cutaneo in Italia, alla diagnosi clinico-strumentale e anatomo-patologica, al trattamento della malattia metastatica e al  ruolo della terapia palliativa. Ad aprire i lavori è stato il professor Franco Pannuti, fondatore di Ant. Durante l'incontro, moderato da Andrea Angelo Martoni (Fondazione Ant) e da Guido Biasco (direttore del Centro Interdipartimentale di Ricerche sul Cancro "Giorgio Prodi", Università di Bologna) hanno preso la parola Annalisa Patrizi (direttore della sezione di Dermatologia, Università di Bologna) Stefano Ferretti (responsabile del Registro Tumori AVEC, Università di Ferrara) Pier Alessandro Fanti (dermatologo, Azienda Ospedaliera Sant'Orsola- Malpighi) Barbara Corti (anatomo-patologa, Istituto Oncologico Addari) Michelangelo Fiorentino (responsabile della S.S. Laboratorio di Patologia Molecolare, Oncologia e Trapianti, Università di Bologna) Guido Zannetti (chirurgo, Azienda Ospedaliera Sant'Orsola-Malpighi) Barbara Melotti (oncologa, Azienda Ospedaliera Sant'Orsola-Malpighi) Ruggero Ridolfi (direttore dell'Unità di Immunoterapia e Terapia Cellulare Somatica, I.R.S.T. Meldola) e Giorgio Lelli (direttore sanitario ADO Onlus, Ferrara).

La prevenzione delle neoplasie pigmentate della cute rimane l'unica arma veramente efficace per combattere il melanoma. È per questo motivo che la Fondazione Ant – nata nel 1978 per assistere gratuitamente a domicilio i sofferenti di tumore e da tempo attiva nel campo della prevenzione oncologica – nel 2004 ha dato vita al Progetto Melanoma che, sino ad oggi, è stato realizzato in 60 province. Secondo il Centro Raccolta Dati (Crd) Ant, al 31 dicembre 2012 sono state visitate gratuitamente 60.670 persone, e di queste circa il 10% è stato inviato al chirurgo per l'asportazione della lesione sospetta.

Il melanoma, la cui velocità di raddoppiamento dell'incidenza è superiore a ogni altra neoplasia, è un tumore caratterizzato da una elevata aggressività. Attuare la prevenzione primaria adottando uno stile di vita corretto e sottoporsi a controlli dermatologici periodici per poter diagnosticare precocemente le lesioni sospette, è indispensabile per prevenire l'insorgenza della malattia e fondamentale per il trattamento tempestivo delle forme atipiche o già neoplastiche. Da diversi anni Ant ha iniziato – con la collaborazione di molti enti pubblici e privati, associazioni, cooperative, Istituti di Credito – una campagna contro il melanoma. Il progetto Melanoma Ant appunto, completamente gratuito per i cittadini, prevede visite dermatologiche con il videodermatoscopio portatile (la Fondazione è dotata di 13 strumenti sofisticati, frutto di generose donazioni).