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Counselor, operatori e professionisti liberamente associati. E riconosciuti.

La Commissione Attività Produttive del Senato approva il riconoscimento delle libere associazioni professionali: una novità attesa da operatori e Counselor attivi negli ambiti più diversi, mondo del sociale incluso.

di Redazione

Martedì 6 novembre la decima commissione delle attività produttive del Senato ha dato il nulla osta al riconoscimento delle libere associazioni professionali non organizzate in ordini e collegi. Ora la legge deve passare alla Camera per l’approvazione definitiva. 

Un passo avanti importante che chiarisce finalmente una materia ormai confusa oltre ogni ragionevole limite e che recepisce indicazioni ampiamente condivise in Europa.

Le innovazioni previste dal disegno di legge promuoveranno la definizione di standard qualitativi certi per le libere professioni e l’adozione di un codice di consumo; le associazioni dovranno poi prevedere sanzioni e regole a tutela non solo dei professionisti, ma anche dei clienti e degli utenti dei singoli servizi.

Formazione continua, conformità alle leggi, correttezza nei confronti della clientela, rispetto delle regole deontologiche stabilite, ampliamento delle specializzazioni e delle offerte professionali: questi alcuni dei temi più importanti disciplinati dalle norme ora approvate.

La nuova legge permetterà di definire, una volta per tutte,  la differenza tra libere associazioni e albi professionali: le prime, infatti, non potranno consentire ai propri associati di operare in ambiti riservati per legge a professionisti iscritti all’albo (un counselor, insomma, potrà esercitare la propria professione nei limiti stabiliti dalla sua associazione e non potrà in alcun modo sostituirsi ad uno psicologo o ad uno psicoterapeuta).