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Comunità educante che orienta: la ricetta OpenSpace
OpenSpace, con la chiusura dell’anno scolastico 2020/21, compie tre anni. Per l’occasione, le associazioni promotrici hanno organizzato un momento di restituzione pubblica e di confronto sugli apprendimenti e le proposte originatesi nell’implementazione dello stesso. La prima parte è stata dedicata a una “fotografia” del progetto, realizzata grazie alle testimonianze di ragazze e ragazzi partecipanti, docenti, genitori, operatori
di Redazione
Il progetto OpenSpace è un progetto quadriennale (2018-2022), finanziato dall’Impresa Sociale Con I Bambini, che mira a contrastare la povertà educativa di circa 4000 minori dagli 11 ai 17 anni offrendo loro opportunità culturali, formative, e sociali. Di questi, circa 700 sono minori che hanno abbandonato la scuola o che rischiano di abbandonarla. L’intervento è realizzato in alcune aree periferiche di Bari, Milano, Palermo e Reggio Calabria, dove la mancanza di opportunità sul territorio rischia di lasciare i giovani e le giovani in una spirale di povertà ed esclusione.
Con la chiusura dell’anno scolastico 2020/21, compie tre anni. Per l’occasione, le associazioni promotrici hanno organizzato un momento di restituzione pubblica e di confrontosugli apprendimenti e le proposte originatesi nell’implementazione dello stesso. La prima parte è stata dedicata a una “fotografia” del progetto, realizzata mediante le testimonianze di ragazze e ragazzi partecipanti, docenti, genitori, operatori. Ha concluso questa carrellata un intervento della prof.ssa Lucia Corno, del Laboratory for EffectiveAnti-Poverty Policies, che ha presentato la metodologia e i primi risultati della valutazione d’impatto.
Tre interventi hanno messo in luce questioni trasversali emerse dal progetto. Per il partenariato che implementa l’azione è intervenuta Katia Scannavini, Vicesegretaria Generale ActionAid. “Il progetto OpenSpace fa emergere la centralità della conoscenza e dell’orientamento permanente. La scuola deve essere un cantiere nel quale si esprime il protagonismo di tutti gli attori della comunità educante, ma in primis i giovani e le giovani”. A seguire, Antonella Di Bartolo dirigente dell’ICS Sperone Pertini di Palermo, ha sottolineato l’importanza di progetti come questo, ma, al contempo, la necessità che essi diventino permanenti e ha ribadito a gran forza l’esigenza di una visione forte di sviluppo socioeconomico dei territori, che veda nella scuola un cardine, “senza questo non c'è argine alla criminalità organizzata, soprattutto in un momento in cui molti settori sono stati messi in ginocchio” In questo senso, l’Assessora al welfare del Comune di Bari, Francesca Bottalico, ha messo in luce l’importanza di cabine di regia territoriali che facciano rete tra enti locali, scuole e terzo settore, per affrontare povertà economica ed educativa, che vanno, sempre più, di pari passo.
Il primo riscontro alle idee e proposte è venuto da Marco Rossi-Doria, Presidente dell’Impresa Sociale Con i Bambini. Nel suo intervento ha posto l’attenzione sul fatto che questo è un momento di grandi opportunità e, affinché non vengano sprecate, è necessario che i decisori si mettano in ascolto attento e permanente con chi sta sperimentando sul campo azioni che possono diventare politica pubblica; maggiore deve essere lo scambio tra le regioni e tra i comuni; cruciale, infine, che il fulcro di ogni riflessione siano iragazzi e le ragazze.
Antimo Ponticiello, Direttore Generale per lo studente, l'integrazione e la partecipazione del Ministero dell'Istruzione, ha messo l’accento sulla importanza di un controllo sociale sulle ingenti risorse che si andranno a spendere; le scuole nell’esercizio della propria autonomia già lo fanno, si pensi alle forme di governance interna (ad esempio i consigli d’istituto e organi collegiali in senso lato). Ha inoltre affermato che in questa prossima stagione le istituzioni scolastiche, in raccordo con i territori di riferimento attraverso il Piano Estate 2021, hanno già manifestato coraggio nell’aderire a nuove progettualità e occasioni di potenziamento delle competenze.
Infine, Adriana Ciampa, Dirigente della Divisione IV della Direzione Generale per la lotta alla povertà e per la programmazione sociale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha richiamato l’importanza di apprendere dalle esperienze di programmi pluriennali che vedono una proficua collaborazione tra istituzioni scolastiche e comparto sociale (ad esempio il programma P.I.P.P.I. o Get up) e la necessità che in ogni territorio si creino delle sedi stabili di confronto tra scuola, ambito sociale e sanitario .
Nel suo ruolo strategico la scuola è chiamata a divenire un cantiere permanente di riconoscimento e sviluppo delle potenzialità dei ragazzi e ragazze: il progetto OpenSpace si prepara, con rinnovata energia, al quarto e ultimo anno di implementazione , non solo perché vi sono a piano molte delle attività che hanno sino a ora già raggiunto 2.600 ragazzi e ragazze, 250 genitori e 150 docenti, aumentando nei giovani e nelle giovani coinvolte l'empowerment e le competenze espressive e di ragionamento e intessendo con i diversi attori una comunità educante, ma anche perché, avviando un più stretto dialogo con le istituzioni, il “modello” OpenSpace può contribuire al disegno delle nuove politiche pubbliche rivolte all’istruzione auspicate da Rossi-Doria.
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