Comitato editoriale Lega del Filo d'Oro
Bilancio sociale 2022, dietro i numeri il coraggio di una visione
Presentato alla Fondazione Unimi di Milano il documento di rendicontazione della Fondazione. Occasione per raccontare quanto fatto in un anno, ma anche gli obiettivi futuri di una realtà che alla vigilia dei suoi sessant’anni cresce nel numero di utenti raggiunti, come nei risultati della raccolta fondi
Ci sono i numeri, ma ci sono anche le persone, i progetti e gli obiettivi, quelli raggiunti e quelli pianificati per il futuro. Si trova tutto questo tra le oltre 130 pagine del Bilancio sociale 2022 della Lega del Filo d’Oro, che nella mattina del 13 settembre è stato presentato dalla School of Management dell’Università degli Studi di Milano nella sede di Fondazione Unimi di Milano.
Al tavolo dei relatori con il presidente della Fondazione Rossano Bartoli, la responsabile scientifica del progetto Clodia Vurro (Università degli Studi di Milano); Barbara Duca, direttore amministrativo finanza e controllo della Lega del Filo d’Oro e Andrea Lecce della direzione Impact di Intesa Sanpaolo. A moderare la giornalista Sara De Carli di VITA.
Nel dare il via agli interventi il presidente Bartoli ha voluto mostrare un video con l’inaugurazione del nuovo centro nazionale di Osimo, avvenuto nel marzo di quest’anno alla presenza del Presidente Sergio Mattarella: «un sogno che si avvera», lo ha definito, ricordando come il 2022 sia stato l’anno di uscita dal difficile periodo della pandemia: «Finalmente siamo tornati ad aperci all’esterno».
Un percorso
A entrare nei meccanismi del Bilancio sociale «che ha visto tutta la Lega del Filo d’Oro coinvolta nella raccolta dei dati, rendendolo uno strumento di gestione e dialogo, non solo di rendicontazione o di comunicazione» è stata Clodia Vurro, che ha sottolineato la lunga esperienza della Fondazione nella rendicontazione, «che non è solo dare dei risultati, ma guardare alla loro efficacia». Un bilancio sociale, ha rimarcato, «non è un mero documento formale, ma un percorso». Uno strumento importante e per redigere il quale Lega del Filo d’Oro non solo segue da anni le linee guida di rendicontazione internazionale, ma ha introdotto nel corso degli anni lo Sroi e l’analisi di materialità, oltre a quella ambientale. «Il 2022 segna anche l’affidamento a Kpmg per la verifica esterna di conformità», ha ricordato Vurro.
Il Bilancio sociale della Lega del Filo d’Oro è un documento identitario che, ha continuato Vurro, «può e deve dar conto della complessità dei processi interni e può essere un efficace strumento di comunicazione». Tra gli spunti di riflessione Vurro ha segnalato l’importanza di monitorare i cambiamenti nelle aspettative degli stakeholder anche in relazione all’evoluzione degli standard internazionali.
I segni di una crescita
Compito di Barbara Duca è stato quello di trasferire i dati economici e finanziari. Tutti i numeri parlano di crescita: quella dell’attività istituzionale con 69.961 giornate di prestazione erogate (+5% rispetto al 2021) e quella degli utenti, che nel 2022 sono stati 1.128 (+26% rispetto al 2021), il numero più alto mai raggiunto. È inoltre cresciuto il numero degli utenti in trattamento nei cinque Centri Residenziali che, nel 2022, è salito a 326 (+8% rispetto al 2021). Nel 2022 sono calati i costi legati alla sanificazione ma sono cresciuti quelli energetici (+150%), cui ha fatto da contraltare però la crescita della raccolta fondi, con circa 50 milioni di euro raccolti. Le donazioni sono cresciute del 9,3%. Duca ha sottolineato anche l’indice di liquidità della Fondazione, sintomo di «buona salute»: la disponibilità di mezzi propri rende la Lega del Filo d’Oro autonoma nel predisporre i propri piani di sviluppo.
Il presidente Rossano Bartoli ha voluto sottolineare alcuni aspetti come il fatto che, per esempio, al Centro Nazionale di Osimo per ogni posto letto ci sono 2,4 dipendenti: «un numero che eccede tutti gli standard di riferimento e possiamo garantire solo grazie alla raccolta fondi». Nel corso del 2022, le donazioni dei sostenitori privati – individui, aziende o fondazioni – hanno permesso di coprire circa l’81% dei costi sostenuti dalla Fondazione, confermando la netta e crescente prevalenza dei contributi privati rispetto a quelli pubblici.
Bartoli ha poi accennato gli obiettivi futuri, quali aprire un nuovo Centro nel Lazio e ampliare il numero delle Sedi Territoriali. «I bisogni sono infiniti e noi dobbiamo avere il coraggio di assumere dei rischi, ma dobbiamo essere capaci di garantire che quel posto letto in più ci sia anche in futuro, una volta fatto il passo non possiamo certo tornare indietro» ha sottolineato.
Generare bene sociale
«Ricco ed eccellente, con uno standard molto alto che è da esempio per molte organizzazioni», così Andrea Lecce ha definito il Bilancio sociale di Lega del Filo d’Oro. E ha ricordato che non solo le non profit si presentano con la loro missione: «anche le profit ora si danno uno scopo e un tempo di contaminazione ma il bilancio sociale non è solo un racconto di sé». Lecce ha sottolineato come in Lega del Filo d’Oro «tutti i numeri sono in crescita e quelli che devono diminuire scendono, ad esempio le liste d’attesa». Insomma un bilancio sociale che rende evidente il bene sociale generato.
La giornata è stata anche l’occasione per presentare a Milano il direttore generale della Fondazione, Roberto Costantini, entrato in carica quattro mesi fa.
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