Comitato editoriale

All’ambulatorio Osf la prevenzione amica delle donne migranti

Al via il progetto di Opera San Francesco, Comune di Milano e Fondazione Bracco. Saranno 300 le donne straniere sottoposte allo screening con l'obiettivo di prevenire le principali infezioni che mettono a rischio mamma e bambino

di Antonietta Nembri

Un’alleanza a favore della salute delle donne migranti. È quella che hanno stretto Opera San Francesco, Comune di Milano e Fondazione Bracco. Grazie ad essa, infatti, a Milano sarà possibile per 300 donne straniere effettuare esami indispensabile per la loro salute, in particolare in caso di gravidanza.
Il progetto, presentato da pochi giorni, è al via e prevede che venga effettuato uno screening preventivo delle principali infezioni possibili durante la gravidanza. Le analisi saranno focalizzate su due delle principali: la toxoplasmosi e la rosolia.

Snodo focale del progetto il Poliambulatorio di Osf che dal marzo 2005 (momento dell'introduzione del sistema informatico di rilevamento) al 31 dicembre 2013 è stato frequentato da oltre 56mila pazienti, provenienti da 140 Paesi. Il Poliambulatorio di via Antonello da Messina è anche un osservatorio privilegiato dei cambiamenti e delle trasformazioni della popolazione migrante. Come ha ricordato padre Maurizio Annoni durante la presentazione del progetto «Spesso il migrante coinvolto nelle problematiche esistenziali quotidiane (mancanza di lavoro, alloggio precario isolamento affettivo) e la ricerca affannosa di risposte alle proprie necessità, trascura il proprio stato di salute e la necessaria prevenzione». Nel ricordare l’origine primaria delle diverse iniziative (dalla mensa al guardaroba, dalle docce al poliambulatorio) cioè “l’attenzione alla Persona” «da scrivere con l’iniziale maiuscola. Nella sua unicità» padre Maurizio, ha sottolineato come da questa attenzione discendano i tanti progetti che Osf ha sviluppato. E non potevano mancare le parole di papa Francesco che padre Annoni ha citato come un augurio per questo e per altri progetti che mettano al centro la condizione dei più deboli, perché si tratta di «contrastare la cultura dello spreco e dello scarto, per promuovere una cultura della solidarietà e dell’incontro».

Per il progetto “Prevenzione amica delle donne migranti a Milano”, è stato potenziato lo spazio prevenzione donna del Poliambulatorio Osf, che è «già in essere, dove sarà possibile incontrare le donne gravide o in età fertile, appartenenti all’Ue, ma senza contratto di lavoro ed extracomunitarie». Grazie ai colloqui interviste si potrà quindi conoscere il loro grado di consapevolezza circa i fattori di rischio legati alla gravidanza.
Il progetto prevede inoltre un’azione sinergica con il Cdi (Centro diagnostico italiano) che avrà il ruolo di laboratorio di analisi sui campioni raccolti dall’ambulatorio Osf e con l’Asl Milano che nei casi in cui le donne migranti avranno bisogno di indagini e approfondimenti oppure di vaccinazioni. Per parte sua il Comune di Milano si occuperà di promuovere il progetto grazie a una campagna di informazione che coinvolgerà oltre alla rete dei servizi sociali che si occupa di migranti anche la rete delle associazioni che operano con le donne e gli stranieri.