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Al via la sedicesima edizione del Terra di Tutti Film Festival

Parte oggi una 4 giorni di proiezioni a Bologna, e in streaming su MYmovies, 22 film da 15 paesi, eventi fuori sala, riflessioni e dibattiti su diritti umani, cambiamento climatico, parità di genere, migrazioni e conflitti "dimenticati" con registi, giornalisti, attivisti, scrittori e ospiti internazionali

di Redazione

Al via la 16a edizione del Terra di Tutti Film Festival, a Bologna e online su Mymovies dal 6 all’11 ottobre 2022, la rassegna di cinema sociale, incontri ed eventi che l'organizzaizone umanitaria WeWorld organizza insieme al COSPE . Un ricco programma di proiezioni (5 prime visioni nazionali e 8 prime visioni bolognesi, oltre a 8 cortometraggi fuori concorso) e eventi fuori sala con regist*, attivist*, giornalist*, scrittor* e ospiti da tutto il mondo. Tra questi segnaliamo Stefano Liberti (giornalista), Francesca Tosarelli(regista), Emily Clancy (vicesindaca di Bologna), Anna Lisa Boni(Assessora Comune di Bologna), Alberto Cazzola (Lo Stato Sociale), Nadeesha Uyangoda (scrittrice), Esperance Hakuzwimana Ripanti (scrittrice), Djarah Kan (scrittrice e attivista), Tahar Lamri (scrittore), Marta Serafini (giornalista),Takoua Ben Mohamed (fumettista), Renata Ferri (giornalista) e Barbara Schiavulli (inviata di guerra).

La 16a edizione è stata inaugurata con un Opening speciale mercoledì 5 ottobre con la proiezione al Cinema Lumière di The Matchmaker di Benedetta Argentieri (Italia, 2022, 90’): un'intervista esclusiva a Tooba Gondal, una delle più famose jihadiste britanniche. Fuggita a soli 20 anni da Londra per unirsi allo Stato Islamico, è diventata famosa in tutto il mondo come The ISIS Matchmaker, in quanto accusata di aver reclutato sui social network diverse donne occidentali come mogli dei miliziani dell’ISIS.

Oggi sei ottobre parte ufficialmente il festival con il seminario di formazione realizzato in collaborazione con la Fondazione dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna Crisi Mediatiche e Crisi Dimenticate (ore 9,30-13,30, DAS) che esplora la narrazione di crisi mediatiche e crisi dimenticate attraverso un’analisi dei media tradizionali e dei nuovi media, con alcuni nomi illustri del giornalismo nazionale e non. Seguono alle 16,00 la proiezione di tre cortometraggi: Fight or Flight. Human Rights di Sara Manisera e Davide Lemmi (Iraq, 2021, 25’), Roadblock di Dahlia Nemlich (Francia, 2020, 16’) e The Road Bad and the Place Dark di Borja Larrondo (Spagna, 2022, 23’). Dalle 17,00 due appuntamenti presso gli spazi del DAS (via del Porto, 11/2) dedicati alle nuove generazioni: Take the Mic, un incontro su come le seconde generazioni, stanche di essere rappresentate attraverso stereotipi e cliché, hanno deciso di raccontarsi. Con Momoka Banana, la scrittrice Espérance Hakuzwimana, la stilista e imprenditrice Hind Lafram, moderate dalla scrittrice e podcaster Nadeesha Uyangoda; eBe a Change Maker, un confronto collettivo, moderato da Alberto Pedrielli de Lo Spiegone, tra i partecipanti del percorso formativo Be a Change Maker e alcuni ospiti, che ha l’obiettivo di identificare soluzioni partecipate verso una giusta transizione ambientale. Special guest Alberto Cazzola de Lo Stato Sociale. Alle 17,30 presso il Cinema Lumière Soy Cuba. Visioni Caraibiche con le proiezione di Habana Pride di Claudio Pelaez Sordo (Cuba, 2019, 3’), El Monte di Claudia Claremi (Cuba, 2017, 13’), Habana Elegante di Rolando Almirante (Cuba, 2022, 36’), Juntarte di Denisse Alejo Rojo (Cuba, 2022, 14’).

La prima serata del Festival sarà interamente dedicata all’Afghanistan, a 20 dall’inizio del conflitto: alle 19,30 al Cinema Lumière, per la sessione Screening Off – La Fotografia al TTFF, la presentazione di “Pane, lavoro e libertà – lo chiedono le donne afghane”, il nuovo lavoro di poster art del collettivo femminista CHEAP per dare voce alle donne afghane. Si continua con la proiezione in anteprima nazionale di Ghost of Afghanistan di Julian Sher e Natalie Dubois (Canada, 2021, 90’) e, a seguire, Stefano Liberti racconta l’Afghanistan: il giornalista Stefano Liberti, attraverso podcast inediti, video e voci, racconta la storia di Zaynab, una calciatrice in fuga dall’Afghanistan dei talebani. Chiudiamo alle 22,30 con The earth is blue as an orange di Iryna Cilyk (Ucraina, 2020, 70’): Anna, madre single, e i suoi quattro figli vivono in Donbass e l’unico modo per sopravvivere al trauma del conflitto è immaginare la guerra attraverso la finzione e trasformare lo choc in un'opera d'arte.

La seconda giornata, venerdì 7 ottobre, inizia alle 11 con l’incontro Caporalate. Storie di quotidiano sfruttamento delle donne in agricoltura, un approfondimento del fenomeno del caporalato al femminile in Italia e Tunisia. Storie e dati dal progetto Faire di COSPE e dalla ricerca-azione condotta nell'ambito del progetto stesso. Prosegue con Cinema di un certo genere alle 15, un confronto con alcuni ospiti sullo scenario italiano e internazionale su produzione e distribuzione del documentario sociale, con una visione di genere. Alle 16 al Cinema Lumière le proiezioni di The Delivery di Doğuş Özokutan (Cipro, 2022, 12’), Better Days di Fran Herrero Ansoleaga (Spagna, 2022, 20’), Libya, No Escape from Hell di Sara Creta (Francia, 2022, 58’). Alle 17,45 Tam Tam Basket di Mohamed Kenawi (Qatar, 2021, 47’) documentario sulla squadra di basket di Castel Volturno composta interamente da giovani provenienti da famiglie migranti che, nonostante gli ostacoli delle leggi nazionali e di classe, resiste aspettando una propria realizzazione e vittoria.

Alle 17,00 al DAS si terrà invece l’incontro Africa Queer – tra diritti negati e attivismo, un momento di confronto tra l'attivismo italiano e quello africano, passando per gli strumenti, i contesti e il ruolo della cultura nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi. Tra gli ospiti Sam Ndlovu, attivista transgender zimbabweano. Alle 18,30 presso gli spazi del DamsLab verrà inaugurata la mostra Così Lontane Così vicine, una rilettura di genere realizzata da Renata Ferri dei reportage fotografici di WeWorld. La mostra è aperta al pubblico nelle giornate di giovedì 6, venerdì 7 e sabato 8 dalle 10 alle 19 e domenica 9 dalle 16 alle 19. All’inaugurazione tra gli ospiti Barbara Schiavulli – Direttrice Radio Bullets e inviata di guerra.

La giornata continua al Cinema Lumière con la proiezione dei film in concorso, a partire dalle 18,45 con Feneen di Giulia Rosco (Italia, 2022, 60’), un viaggio nella scena musicale urbana del Senegal.Per la sessione Screening Off – La Fotografia al TTFF, appuntamento alle 20,15 con la presentazione del Premio Ponchielli a cura del GRIN insieme a Renata Ferri – Caporedattrice Photo Editor Io Donna/Corriere della Sera. Durante la serata proiezione del cortometraggio comunitario di Stefano Cioni in Burundi e del documentario Ricostruire il futuro realizzato in Mozambico con il supporto di FPT Industrial. A seguire cerimonia di premiazione dei premi Storie di Giovani Invisibili – Emil Banca e Storie di Donne Invisibili – Coop Alleanza 3.0. Chiudono la serata la proiezione di Amuka di Antonio Spanò (Belgio, 2021,71’), in prima visione a Bologna, che racconta le lotte dei contadini congolesi, e alle 22,00 Myanmar Diaries del collettivo The Myanmar Film Collective (Paesi Bassi, 2021, 80’) e vincitore del premio del pubblico al Festival di Berlino 2022: il film, composto da cortometraggi girati da dieci giovani cineasti birmani anonimi, racconta la vita sotto il regime del terrore in Myanmar all'indomani del colpo di stato militare del 1° febbraio 2021 e la coraggiosa resistenza ad esso.

Sabato 8 ottobre è dedicato prevalentemente alla Palestina. Apriamo con Antirazzismo, ieri oggi e domani. Generazioni a confronto (ore 11, DAS), un incontro e dibattito storico e generazionale sulla lotta al razzismo in Italia; intervengono attivisti e attiviste che contribuiscono ogni giorno a decostruire il razzismo sistemico, a riconoscerlo e a combatterlo. Alle 15,00 il talk La produzione culturale in contesti di emergenza: voci dalla Palestina, dedicato alle difficoltà che chi lavora in campo culturale incontra quotidianamente, specialmente i giovani e le donne. L’iniziativa è all’interno di un tour nazionale per far conoscere la realtà di YOS, organizzato da SMK Factory, Operazione Colomba e Assopace Palestina, e del progetto WE CHANGE svolto da WeWorld in Palestina. Alle 17,00 presso il Centro Zonarelli, l’incontro Madre Terra Senegal, una performance teatrale, talk e degustazione narrata in musica, in collaborazione con IT.A.CÀ – Migranti e Viaggiatori. Festival di Turismo Responsabile e Festival Disobbedienze. Sempre alle 17,00 presso il Centro Costa si terrà invece Acqua e agricoltura nei territori palestinesi occupati. Confronto e dibattito sull’accesso all’acqua in agricoltura in Palestina con la presenza di agricoltori palestinesi, ricercatori in tema di diritti umani ed esperti nell’utilizzo di acque reflue depurate. A seguire un video racconto, aperitivo palestinese e accompagnamento musicale del gruppo Hudud. Evento organizzato da Emporio Camilla.

Voliamo poi in Brasile con la proiezione per la prima volta in Italia di Vento na fronteira di Marina Weis e Laura Faerma (Brasile, 2022, 77’) alle 18,00 al Cinema Lumière : la storia si svolge sul confine violento e devastato tra Brasile e Paraguay, terra contesa tra gli indigeni Guarani-Kaiowá, che abitano la regione da almeno 1500 anni, e i contadini arrivati lì negli anni Quaranta. Partendo da questa disputa, il film segue da vicino la crescita del potere politico ruralista e i suoi legami con il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro. Il film è legato a Ama la terra, Ama te stesso, AMAzzonia, campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi promossa da COSPE per accendere i riflettori sulle minacce a cui è esposta la foresta pluviale e sostenere le azioni delle comunità che la abitano e la custodiscono.

Alle 18,30, in anteprima al Cameo la presentazione di Crescere in Mozambico, graphic novel di Takoua Ben Mohamed. Ne parlano con l’autrice, la fotografa ed ex volontaria europea Ilaria Quintas e la giornalista Eleonora Camilli.

Alle 20 la proiezione di Storia di nessuno di Costantino Margiotta e Manuela Pincitore (Italia, 2022, 75’): amici, colleghi, avvocati raccontano la storia del cooperante Giovanni Lo Porto, morto in Pakistan nel 2015 sotto il fuoco amico di un drone USA, a cui Terra di Tutti Film Festival dedica un premio. In apertura presentazione in anteprima del documentario sull’impatto dell’estrattivismo Il prezzo della terra realizzato da WeWorld con il fotografo e regista Alessandro Cinque e il videomaker Giorgio Ghiotto in America Latina insieme a due dei protagonisti dal Perù: gli attivisti Vidal Merma e Rocío Silva-Santisteban. A seguire, cerimonia di premiazione dei premi Lo Porto e Senni.

Chiude la serata alle 22,30 la proiezione di Sarura: The future is an Unknown Place di Nicola Zambelli (Italia, 2021, 80’) che racconta la lotta che un gruppo di giovani palestinesi conduce alle porte del deserto del Negev contro l’occupazione militare israeliana, attraverso azioni nonviolente, videocamere e la ristrutturazione dell’antico villaggio di grotte di Sarura. A seguire incontro con l’autore e la delegazione palestinese del film.

Domenica 9 ottobre, ultimo giorno di Festival, iniziamo alle 11 con Il legionariodi Hleb Papou (Italia, 2021,82’), proseguiamo alle 16,00 con Azur e Asmar di Michel Ocelot (Francia, 2006, 99’) all’interno di Schermi e Lavagne incontra TTFF e alle 17,00 al DAS l’iniziativa Experience Future- Water Crisis, un’esperienza immersiva dal vivo ambientata in un futuro prossimo in cui le risorse mondiali di acqua potabile sono quasi finite. Interpretando un alter ego i partecipanti esplorano uno scenario futuro dove l’unica possibilità di sopravvivenza è far circolare le notizie ed aiutarsi a vicenda. Organizzato da ChaosLeague all’interno del progetto DEAR #PeopleAndPlanet finanziato dall’Unione Europea. Chiudono il festival alle 18 la proiezione di One Day One Day di Olmo Parenti (Italia, 2022, 78’) prodotto da Will Media sullo sfruttamento che subiscono i migranti nelle campagne pugliesi. Segue alle 20,30 la prima bolognese di Negra di Medhin Tewolde Serrano (Messico, 2020, 82’): attraverso le storie di cinque donne afro-discendenti la regista esplora cosa significhi abitare il Messico da donna di colore. Alle 22,00 Writing with firedi Rintu Thomas e Sushmit Ghosh (India, 2021, 90’): presentato al Sundance Film Festival

Dal 6 all’11 ottobre 10 dei film in concorso saranno visibili gratuitamente sulla piattaforma MYmovies a questo link: www.mymovies.it/ondemand/terra-di-tutti/ . Il Programma completo su www.terradituttifilmfestival.org

Foto di apertura: Poster del progetto “Pane, lavoro e libertà – lo chiedono le donne afghane” del collettivo femminista Cheap.

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