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Al via Coopi meeting: oltre 100 cooperanti di 26 Paesi riuniti per fronteggiare le nuove crisi globali
In programma dal 24 al 29 ottobre la XI edizione del raduno internazionale annuale di Coopi. Sabato 29 è prevista una tavola rotonda aperta al pubblico e trasmessa in diretta streaming, dal titolo “Il Futuro prossimo: la cooperazione internazionale ai tempi delle crisi globali”. Al centro del dibattito gli effetti combinati della pandemia da Covid-19, della guerra in Ucraina e dei conflitti, della crisi energetica e del cambiamento climatico, così come la sicurezza alimentare e la povertà in Italia e nel mondo
di Redazione
Oltre 100 protagonisti della cooperazione internazionale provenienti da 26 Paesi si riuniscono a Milano per discutere esperienze, approcci e prospettive d’azione, mentre il mondo fa i conti con povertà, fame e instabilità esacerbate da guerre, cambiamento climatico, pandemia. Torna per l’XI edizione il Coopi Meeting, raduno internazionale annuale di Coopi – Cooperazione Internazionale, organizzazione fondata nel 1965 da padre Vincenzo Barbieri. In programma dal 24 al 29 ottobre, si conclude sabato 29 con una tavola rotonda aperta al pubblico e trasmessa in diretta streaming, dal titolo “Il Futuro prossimo: la cooperazione internazionale ai tempi delle crisi globali”. “Futuro prossimo” come la vicinanza di Coopi alle comunità locali nella risposta alle crisi, come l’immediatezza di reazione al sempre più veloce succedersi degli eventi, nonché come la nuova strategia dell’organizzazione, i cui progetti in 33 nazioni sostengono 6 milioni di persone, anche in Italia nell’hinterland di Milano.
Al centro del dibattito gli effetti combinati della pandemia da Covid-19, della guerra in Ucraina e dei conflitti, della crisi energetica e del cambiamento climatico, così come la sicurezza alimentare e la povertà in Italia e nel mondo, con focus sui finanziamenti necessari a contrastare le crisi globali e assicurare la cooperazione internazionale. Il World Food Programme ha stimato che almeno 828 milioni di persone ogni sera si addormentino affamate, mentre il numero di quante soffrono di insicurezza alimentare acuta dal 2019 è aumentato da 135 milioni a 345 milioni. E sottolinea che, mentre i bisogni crescono, le risorse diminuiscono: il divario tra necessità e disponibilità non è mai stato così ampio.
Intanto, il 7 novembre si aprirà la Conferenza Onu sul clima Cop27, a Sharm El Sheikh in Egitto: proprio nell’Africa che rimane la regione con la minore capacità di adattamento climatico e con la maggior percentuale di persone che soffrono la fame. «I disastri legati alla crisi climatica si trasformano in disastri umanitari, quando le società non riescono ad affrontarli: la Fao stima che 278 milioni di africani, un quinto della popolazione, abbia sofferto la fame nel 2021, 50 milioni in più dal 2019 e con un’allarmante proiezione di 310 milioni entro il 2030. Secondo l’Unhcr, poi, delle 100 milioni di persone fuggite dalle proprie case nel mondo, nel 2020 quasi il 76% era composto da sfollati climatici. Ed entro il 2050 questi ultimi arriveranno a 250 milioni», afferma Claudio Ceravolo, presidente di Coopi.
Impegnati nella tavola rotonda sono Luca De Fraia, segretario generale aggiunto di ActionAid Italia, esperto di Aiuto pubblico allo sviluppo; Stefano Corsi, docente di Economia agraria all’Università degli Studi di Milano, esperto di sistemi alimentari sostenibili in Africa; Marco Zupi (in videocollegamento), direttore scientifico del CeSPI – Centro Studi di Politica Internazionale. Modera il giornalista Elio Silva, già caporedattore Il Sole 24 Ore; sono previsti i saluti di Claudio Ceravolo, presidente di Coopi.
Alla tavola rotonda (dalle ore 10 alle 12) si può prendere parte di persona al Palazzo delle Stelline di corso Magenta 61 a Milano, in Sala Manzoni, oppure in diretta streaming (in italiano, francese, inglese, spagnolo). La partecipazione è gratuita ma per entrambe le modalità è prevista l’iscrizione obbligatoria, inviando entro il 28 ottobre una email all’indirizzo eventi@coopi.org.
Oltre agli ospiti, a fare il punto in approfondimenti e gruppi di lavoro, vertici e soci di Coopi, coordinatori, responsabili e cooperanti. Sono circa 60 le persone provenienti dall’Italia, 50 da 25 altri Paesi (Siria, Iraq, Giordania, Libano, Tunisia, Libia, Mali, Burkina Faso, Gambia, Nigeria, Senegal, Niger, Mauritania, Ciad, Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Centrafricana, Kenya, Etiopia, Somalia, Sudan, Venezuela, Ecuador, Perù, Bolivia, Colombia).
Credit Foto Silvano Pupella
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