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Ail Palermo – Trapani ricorda il professor Caronia

La sezione palermitana dell'associazione italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma ripercorre le tappe dell'ematologia siciliana e del volontariato che hanno visto Francesco Caronia, recentemente scomparso, tra i protagonisti

di Redazione

"Ci ha lasciati il prof. Francesco Caronia, Ciccio per i tanti amici. Va via un personaggio che a Palermo ha contribuito a fare la storia, e non solo quella dell’Ematologia". Sono queste le prime parole di una nota della sezione Ail Palermo-Trapani, una commemorazione dedicata a una figura che ha segnato la storia anche del mondo del volontariato. Di seguito il testo in ricordo.

"Il prof. Caronia, Ematologo ante litteram, iniziò la sua carriera universitaria alla Facoltà di Medicina a Palermo, costituendo già negli anni ‘60 un primo gruppo di Ematologi presso la Patologia Medica del tempo. Si occupa di ricerca applicata e studia le patologie immunoproliferative, arrivando a pubblicare svariati articoli scientifici sull’argomento, tanto da essere riconosciuto quale uno dei maggiori esperti del settore. Non disdegna parallelamente un forte impegno politico da attivista del Pci, arrivando anche a ricoprire cariche istituzionali, quale consigliere comunale.

Agli inizi degli anni ’70, la svolta. Insieme ad altri colleghi del Policlinico di Palermo diviene uno dei protagonisti della trasformazione del Sanatorio Vincenzo Cervello in Ospedale specializzato. In seno all’ospedale Cervello costituisce la Divisione di Ematologia, destinata rapidamente a divenire un polo di riferimento non solo regionale, anche per il trapianto emopoietico. Chiama a collaborare a questa impresa parecchi giovani ematologi e, caso raro per il tempo, anche numerosi Biologi. Insieme a loro riesce a potenziare l’Unità creando sia un forte polo assistenziale, sia favorendo la nascita di laboratori avanzati, di genetica molecolare e cellulare e di istocompatibilità (HLA), ponendo le basi per la costituzione dell’Unità di trapianto ematopoietico e di importanti traguardi nella ricerca applicata. Grazie alla sua lungimiranza si costituì un gruppo di lavoro assai articolato, che oltre alla degenza ordinaria, garantiva una forte assistenza ambulatoriale oltre che una pionieristica degenza breve e giornaliera (quella che sarà anni dopo chiamata “Day Hospital”), con l’obiettivo nascosto di completare il percorso sino all’assistenza domiciliare.

Con grande intuito il Professor Caronia sostenne parallelamente la nascita di un forte polo di volontariato, favorendo la fondazione di diverse Associazioni quali l’Ail, l’Admo, la Fratres, che diedero, e continuano a dare, quel valore aggiunto necessario per coinvolgere la società civile nell’assistenza ematologica e nel supporto delle famiglie dei pazienti. Grazie all’AIL si poté dare un importante aiuto all’assistenza in reparto e a domicilio dei pazienti, fino a realizzare in Città la prima casa albergo dedicata alle famiglie degli emopatici. Grazie all’Admo e alla Fratres si iniziarono a porre serie basi per promuovere la donazione del midollo osseo e, oltre che del sangue, anche delle piastrine e del plasma, dando quindi una seria spinta innovativa ad un settore di strategica importanza per la cura delle emopatie.

Tutte queste numerose realizzazioni hanno insieme costituito un unico importante Polo Ematologico, che crebbe sino a dare risultati inaspettati, quali soprattutto un forte contenimento della migrazione sanitaria in campo ematologico e, non da meno, una forte crescita delle pubblicazioni scientifiche del Gruppo da lui diretto.

Piace ricordare Ciccio Caronia per quella che è stata forse la sua più importante qualità, cioè quella di saper ascoltare e favorire il lavoro di squadra, lasciando tutti i collaboratori liberi di sviluppare idee e programmi, sostenendoli in forma apparentemente distaccata, ma in realtà ricca di rispetto per le loro professionalità. A lui un doveroso grazie da parte di tutti i suoi collaboratori".

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