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Accordo con Coldiretti per un piano salute a tavola

I prodotti del made in Italy alla base della collaborazione tra Fondazione Ant e l'organizzazione degli agricoltori. Tra i suoi obiettivi prevenire i tumori e le malattie del benessere attraverso una corretta alimentazione. Studi e ricerche, ricorda Raffaella Pannuti confermano che il cibo e i corretti stili di vita sono «una delle principali armi che abbiamo a disposizione per prevenire il tumore e le altre patologie tipiche delle società occidentali»

di Redazione

Sensibilizzare le persone alla cultura della prevenzione attraverso una sana e corretta alimentazione, promuovere iniziative di solidarietà per la prevenzione delle malattie tumorali e per l’assistenza domiciliare per i pazienti oncologici, partendo dal presupposto che una parte fondamentale della prevenzione parte da una sana alimentazione attraverso la conoscenza della tradizione alimentare italiana sostenuta da un modello di agricoltura made in Italy che è la più green d’Europa e la più sostenibile al mondo. Sono questi gli obiettivi dell’accordo di collaborazione di Coldiretti con Fondazione Ant Italia onlus.
Grazie a questa iniziativa sarà predisposto un piano salute a livello nazionale per la prevenzione delle cosiddette “malattie del benessere” e dei tumori, attraverso una corretta e diversificata alimentazione dall’infanzia all’età adulta.

Fondazione Ant ogni giorno assiste gratuitamente a domicilio 3mila malati di tumore con équipe mediche presenti in 31 province e 11 regioni – dall’Emilia-Romagna alla Lombardia, dal Veneto al Friuli-Venezia Giulia, dalla Toscana al Lazio, dalle Marche alla Campania, dalla Basilicata all’Umbria fino alla Puglia – e opera nell’ambito della prevenzione oncologica con visite gratuite per la cittadinanza e progetti di divulgazione e informazione.

Il sistema alimentare italiano – ricorda la Coldiretti – è caratterizzato da un modello nutrizionale i cui ingredienti principali sono olio di oliva, cereali, frutta e verdura, fresche o secche, una parte moderata di pesce, prodotti lattiero-caseari e carne, numerosi condimenti e spezie, il tutto accompagnato da vino o infusioni all’insegna di uno stile di vita fatto di legame con il territorio e alle tradizioni.

«La collaborazione con Ant rappresenta un passo importante per diffondere la cultura di una salute che inizia a tavola come ci insegna la tradizione agroalimentare italiana», afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare i rischi legati alle nuove etichette a colori che stanno avanzando in Europa attraverso «un sistema fuorviante, discriminatorio ed incompleto che finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. Si rischia di promuovere cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e di sfavorire elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea».

«Studi e ricerche confermano che l’alimentazione, insieme ai corretti stili di vita, è una delle principali armi che abbiamo a disposizione per prevenire il tumore e le altre patologie tipiche delle società occidentali, le cosiddette malattie del benessere» commenta Raffaella Pannuti, presidente di Fondazione Ant. «Abbiamo però la fortuna di vivere nel Paese della dieta mediterranea, ricca di nutrienti e antiossidanti che la rendono il pilastro fondamentale nella prevenzione delle malattie degenerative. Un patrimonio, riconosciuto anche dall’Unesco, che è importante valorizzare. Per questo siamo particolarmente entusiasti di avere al nostro fianco Coldiretti, e quindi i produttori stessi, nell’ampio intervento di sensibilizzazione alla prevenzione oncologica che da oltre quindici anni portiamo avanti con progetti dedicati alla cittadinanza e alle fasce più giovani della popolazione. Un lavoro prezioso a maggior ragione in questo momento in cui l’epidemia Covid-19 mette forzatamente in secondo piano tante patologie, di cui temo vedremo la ricaduta, in tutta la sua gravità, in un prossimo futuro».

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