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360 pecore e 1.800 polli: così sosteniamo i profughi in Siria

Tempo di bilanci per uno dei progetti realizzati da AiBi in Siria con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri. Per il 2018 si riparte dai campi profughi del nord-ovest della Siria

di Redazione

La guerra in Siria non accenna a placarsi, molti continuano a scappare dalle zone interessate dai raid e dal tiro di cecchini e mortai. Per offrire un aiuto concreto ai profughi in maggior difficoltà, soprattutto bambini, Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini è da tempo impegnata in Siria. Nell'ambito di uno specifico progetto finanziato dal Ministero degli Affari Esteri italiano, Ai.Bi. si è impegnata fino allo scorso dicembre per garantire sicurezza alimentare e mettere in campo attività generatrici di reddito nel Paese, in collaborazione con un partner siriano, Kids Paradise, che nei mesi scorsi – nonostante condizioni di sicurezza molto precarie – si è recato nei villaggi scelti per l'iniziativa, al fine di valutarne gli effetti e incontrare i beneficiari, insieme alle autorità locali e ai rappresentanti della comunità.

I racconti dai campi profughi parlano di condizioni di vita complesse, non di rado al limite della sopravvivenza a causa del freddo, della sete e della fame. «Tutti gli interessati hanno dimostrato la loro gratitudine nei confronti del nostro staff», spiegano i referenti Ai.Bi. dalla Siria, sottolineando ancora una volta l’importanza dell’intervento con Kids Paradise a sostegno delle categorie più vulnerabili. Quanto ai numeri, hanno potuto fruire degli aiuti 540 donne vedove, 180 delle quali hanno ricevuto 2 pecore a testa, per un totale di 360 capi di bestiame, 180 hanno ottenuto una serra di 35 mq ciascuna insieme a un set di attrezzi agricoli e di sementi per rendersi autonome nel sostentamento alimentare, 180 hanno avuto 10 polli a testa, per un totale distribuito pari a 1.800 capi. Inoltre, per tutte le donne beneficiarie sono stati organizzati corsi formativi di capacity building e per l'avviamento di attività generatrici di reddito.

«Il 2018 ha visto un intensificarsi dei combattimenti nel nord-ovest della Siria, in particolar modo nei distretti in cui opera Ai.Bi. Il peggioramento della situazione di sicurezza ha spinto migliaia di persone a fuggire verso nord. La situazione nelle aree di destinazione degli sfollati, è allarmante. Migliaia di profughi sono sistemati in rifugi di fortuna senza cibo e vestiti adeguati. In queste zone, Ai.Bi. ha l’obiettivo di implementare i progetti del 2018, per assistere ancora una volta le persone in stato di maggior bisogno». Per stare vicini al popolo siriano AiBi torna a proporre la campagna 'Non Lasciamoli Soli', tramite cui è possibile donare l’equivalente di una razione alimentare, di una cesta di alimenti-base per una famiglia oppure il supporto psicologico per 10 bambini siriani che hanno dovuto guardare negli occhi l'orrore della morte e della devastazione.