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Come viaggiare sicuri in Europa

In un documento della Commissione europea la richiesta di suggerimenti per migliorare la sicurezza dei cittadini dell'Unione in tutti i Paesi.

di Redazione

In un documento della Commissione europea la richiesta di suggerimenti per migliorare la sicurezza dei cittadini dell?Unione in tutti i Paesi. Più di un europeo su due ha visitato durante le vacanze un altro paese Ue, cioè circa 200 milioni di persone. Sono poi 200 mila i giovani che si recano a studiare in uno Stato membro diverso dal loro. Senza contare poi tutti gli europei che si spostano per lavoro. Alcune di questi milioni di persone sono vittime di furti o di altri atti criminali. Un problema che l?Ue non deve trascurare se vuole offrire ai suoi cittadini uno spazio di libertà, giustizia e sicurezza, come promette la nuova ?costituzione?, il trattato di Amsterdam in vigore dal 1° maggio di quest?anno. Per migliorare la situazione la Commissione Europa ha presentato riflessioni e proposte in un documento destinato in primo luogo all?Europarlamento e al Consiglio dei Ministri Ue, ma allo stesso tempo la Commissione chiede anche alle persone e agli organismi interessati di inviare i loro suggerimenti. Per creare lo spazio di libertà, giustizia e sicurezza i capi di Stato e di governo dei Quindici si riuniranno a ottobre a Tampere in Finlandia: il documento della Commissione vuole ricordare loro il problema delle vittime degli atti criminali. Si può cominciare con il far sì che non esistano vittime, conducendo azioni di informazione e prevenzione. Se però furti e crimini sono già stati commessi, l’assistenza alle vittime si impone: essa può consistere, per esempio, nel fornire loro denaro o un alloggio temporaneo, oppure nel permettere la denuncia in una lingua diversa da quella del Paese, inoltre una rete telefonica europea potrebbe essere utile. Per quanto poi riguarda i risarcimenti, solo otto dei quindici paesi Ue vi partecipano, le procedure poi sono spesso troppo lunghe. Per risolvere tutta questa serie di problematiche, persone e organismi che lo desiderano possono inviare osservazioni e proposte, fino al 31 dicembre di quest?anno a: Direttore generale aggiunto – Task Force Giustizia e affari interni – Segretariato generale – Commissione europea – Rue de la Loi 200 – B – 1049 Bruxelles, via fax allo 003222967481; per adrian.fortescue@sg.cec.be


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