Welfare
Come ti trasformo la bambola troppo bella. A fin di bene
Una mamma australiana rende più naturali le Barbie e altri giochi per bambine per evitare che le piccole siano ossessionate dalla bellezza irraggiungibile. Un'idea che in poche settimane ha spopolato sul web. E ora le bambole trasformate saranno vendute per beneficenza
Occhi enormi, rigorosamente azzurri, ciglia infinite, nasino all'insù, bocca carnosa, capelli lisci e splendenti, gambe chilometriche. Le bambole per bambine e ragazzine sono così, perfette. Non a caso quando si vuole fare un complimento, si dice "sei come una bambola". Ma le piccole donne reali sono così? Ovviamente no, e il confronto con le bellezze di plastica potrebbe alla lunga portare a una riduzione dell'autostima, soprattutto in un mondo che punta a insinuare la preoccupazione estetica fin dai banchi delle elementari.
Ecco dunque che ha avuto molta fortuna l'idea di una mamma e pittrice che vive in Tasmania, Sonia Singh, che ha inventato un piccolo "laboratorio imbruttente" per bambole perfette, il Tree Change Dolls, proprio osservando la frustrazione della propria figlia davanti all'impossibilità di essere bella come la sua Barbie. Sonia recupera bambole usate e le modifica, facendole assomigliare a persone vere: le strucca, modifica i lineamenti finti, regala loro un viso meno levigato ma più verosimile e un sorriso meno di porcellana ma più simile ai sorrisi naturali inoltre le veste con vestiti sportivi adatti alla vita di tutti i giorni, grazie all'abilità come sarta della madre. Il risultato – come si vede dalla foto che mostra il "prima" e "dopo" – è sorprendente e convince al primo sguardo, perchè in realtà non rende questi giocattoli più brutti ma semplicemente meno artefatti e più veri.
Nato come un gioco in famiglia, il recupero delle bambole (e dell'autostima delle bambine) è diventato una sorta di secondo lavoro – a fini benefici, oltretutto – per Sonia, che sul suo sito spiega com efficaci tutorials come replicare il suo originalissimo intervento. Il 15 febbraio le bambole modificate sono state messe all'asta su etsy.com e vendute in pochissimo tempo, nonostante costassero un minimo di 75 dollari australiani l'una (circa 54 euro). Ora Sonia sta preparando una seconda asta, e ha già annunciato che il 75 per cento del ricavato andrà a favore della ong Tasmanian Land Conservancy
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