Politica
Come ti riciclo il transistor
Le coop sociali del riutilizzo si sono specializzate. Soprattutto nel settore tecnologico
Di fronte al crescere della gestione ecologica dei rifiuti, le coop sociali lanciano una sfida: uscire da un ghetto ?buonista? che finora le ha viste nel ruolo di prestatori di servizi marginali, ad alta intensità di lavoro (dequalificato) e a basso valore aggiunto, tenute in considerazione solo per il valore sociale del reinserimento lavorativo di svantaggiati. Valore innegabile, ma che si accompagna alla crescita professionale.
È il messaggio al centro del convegno Il ruolo delle cooperative sociali nella gestione dei rifiuti. Focus: gestione dei Raee promosso dalle cooperative Emmaus-Verona e Beta con il sostegno di Novamont, in programma a Verona il 5 maggio. «Abbiamo due obiettivi: mostrare ai cittadini e ai pubblici amministratori che la cooperazione sociale in campo ecologico è una presenza forte; raccontare storie di eccellenza, testimonianze di un servizio sempre più ?guadagnato sul campo? con servizi innovativi», dice Aldo Barbini, direttore di Emmaus-Verona. «Per questo, focus dell?incontro saranno i Raee, i rifiuti elettrici ed elettronici: un business emergente che richiede nuove abilità, nel quale le coop potranno misurarsi con il mercato. Ma anche nel nostro settore, le materie plastiche, si comincia a parlare di investimenti in impianti complessi».
I rifiuti tecnologici (computer, televisori, elettrodomestici) saranno regolamentati entro l?estate da una direttiva europea che ne fissa i livelli minimi di recupero (come per plastica o carta), dando impulso a un comparto del riciclo che finora poteva contare solo esperienze volontaristiche e non monitorate. Il Veneto potrebbe diventare una regione pilota per le coop sociali che vogliono cogliere questa opportunità, spiega il presidente della Beta, Matteo Peruzzi: «Primo in Italia, il Veneto ha promosso l?applicazione della legge 381 che consente l?affidamento diretto alle coop sociali di tipo B di alcuni servizi, tra cui la gestione rifiuti, senza gare d?appalto».
WWF contro Tremonti
Le spiagge no
Ridicola, se non fosse gravissima. Così ha bollato la proposta di Tremonti sulle zone demaniali Fulco Pratesi, presidente del WWF. «Tremonti già con la Finanziaria 2002 aveva introdotto la possibilità di trasferire ai Comuni le aree demaniali occupate per alienarle ai privati», ricorda Pratesi. «Questa disposizione fu poi cancellata, ma in diversi modi si è tentato in questa legislatura di aprire le maglie del Demanio e lo stesso condono edilizio, in una prima stesura, comprendeva la sanatoria degli abusi realizzati in aree demaniali, e la possibilità di ottenere in concessione da parte dei privati i terreni su cui sorgevano le opere abusive sanate. La nuova proposta Tremonti è un tentativo che speriamo finisca male, come i precedenti».
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