Economia

Come ti cambia un giorno da volontario

Il Community Partnership Day di Novartis

di Redazione

Nell’orto coi ragazzi o nel carcere di Bollate, a raccogliere fondi per Dynamo o nel cantiere di Cascina Cuccagna. I dipendenti di una grande azienda alla prova del sociale «Salute, dignità, inclusione», questo il tema del Community Partnership Day 2010 di Novartis, giunto quest’anno alla XIV edizione ed ormai da tempo appuntamento molto atteso dai dipendenti dell’azienda: 138 quelli della sede di Origgio che hanno scelto di trascorrere la giornata di giovedì 22 aprile in una delle otto realtà non profit individuate da Vita Consulting.
«Con questo Community Partnership Day affrontiamo un tema di drammatica attualità», dichiara Mark Never, country president di Novartis in Italia. «In un momento nel quale la crisi colpisce con durezza le fasce più deboli della popolazione, esponendole al rischio dell’emarginazione, vogliamo riaffermare i forti legami di Novartis con la società italiana, impegnandoci attivamente. In questa giornata dedicata alla solidarietà, lo facciamo attraverso il coinvolgimento diretto di molti nostri collaboratori in iniziative di volontariato, a favore di chi ha più bisogno».
Non importa che l’obiettivo della giornata fosse la promozione della campagna di raccolta fondi come nel caso di Associazione Dynamo Camp onlus, piuttosto che l’affiancamento ai volontari di Opera San Francesco per i poveri o ancora attività nell’orto con i ragazzi ospiti di Villa Paradiso o negli spazi esterni con quelli di Belleville, realtà appartenenti a Comunità Nuova, il vero valore aggiunto del Community Day è stato riuscire ad avvicinare tante diverse persone: volontari, dipendenti, professionisti del non profit e ospiti dei centri. Concetto esplicitato da Valeria, che dopo la giornata a Belleville ci dice: «Ritengo che il Community Day sia una bella opportunità di conoscere realtà impegnate nel sociale con le quali, forse, non avremmo mai l’opportunità di entrare in contatto, oltre all’occasione di fare concretamente qualcosa di utile per altre persone».
In molti hanno deciso di tornare in realtà già partner dell’iniziativa, è il caso di chi è andato alla Casa Circondariale di Bollate per sistemare la ludoteca della sezione maschile, o di chi ha lavorato per sistemare i giochi da Sos Villaggi dei bambini onlus nella sede di Saronno. Altri hanno preferito sperimentare nuove realtà, diventando restauratori per un giorno al cantiere di Cascina Cuccagna o offrendo il proprio supporto nel back office dell’associazione A.BI.Zero, dove ha passato la sua giornata Annalisa, “veterana” del Community Day, che a caldo racconta la sua esperienza: «Ogni anno porto a casa qualcosa di nuovo da questa giornata. Ciò che mi ha colpito di più sono state le persone e i loro comportamenti, esempio di una umanità positiva: in primo luogo i donatori volontari che, contattati per fissare un nuovo appuntamento, si sono dimostrati disponibili ed entusiasti di tornare a donare, qualcuno si è persino scusato per avere atteso il “richiamo” ufficiale da parte dell’associazione».
Appuntamento quindi al prossimo anno quando si festeggeranno i quindici anni dell’iniziativa.


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