Welfare
Come si diventa cacciatori di virus
Con il coronavirus sono diventati più famosi e richiesti degli chef stellati e degli influencer: sono virologi, infettivologi ed epidemiologi. Tutto quello che c'è da sapere su come diventare uno di loro
di Redazione
Virologi, infettivologi, epidemiologi. Nel giro di poche settimane il contagio del coronavirus ha messo al centro dei riflettori professioni che fino a ieri rimanevano nell'ombra. In queste ore di domande assillanti (che cos’è Covid-19? Come si trasmette? Come ci si protegge?) a rispondere sono sempre loro.
Uno degli esempi più famosi è Roberto Burioni, prima famoso per la propria battaglia contro i no vax che lo ha portato ad aprire il blog Medical Facts, oggi è una delle voci più conosciute e riconosciute.
Famosa è diventata anche Francesca Colavita, la 31enne ricercatrice molisana che all'Ospedale Spallanzani di Roma è riuscita ad isolare il virus 2019-nCoV. Un successo che le è valso la stabilizzazione dopo anni di co.co.co e contratti a termine.
Un altro nome molto noto è quello di Ilaria Capua. Virologa nota nell'ambiente medico per i suoi studi sull'influenza aviaria, oggi è direttore di un centro di eccellenza all'Università della Florida ed è una delle voci più autorevoli in tema di epidemie
E poi c'è Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano e Ricercatore Confermato in Igiene Generale ed applicata all’Università degli Studi di Milano. Il virologo tra i più consultati da media in queste settimane è anche il presidente di Anpas Nazionale.
Tutti loro oggi sono diventati veri e propri influencer. La loro professione sta vivendo un'ascesa simile a quella degli chef. Ma come si fa a diventare uno di loro?
In primo luogo va subito chiarita una distinzione, cioè la differenza tra virologia, infettivologia ed epidemiologia.
La virologia è la disciplina che studia le caratteristiche biologiche e molecolari dei virus. «La virologia medica, in particolare, è la branca della virologia che studia i virus coinvolti nelle malattie dell’uomo», spiega Fabrizio Pregliasco, «L'epidemiologia invece è la disciplina che studia la distribuzione e la frequenza di eventi di rilevanza medica nella popolazione. Si avvale largamente di strumenti statistici».
L’infettivologia, invece, è la scienza che cura ed esegue i trattamenti relativi alle malattie infettive. In parole povere se la virologia ci dice quali sono le caratteristiche di un virus, l’epidemiologia ci informa su quanto è diffuso e l’infettivologia su come avviene il contagio.
Riassumendo:
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il virologo studia le caratteristiche molecolari e biologiche dei virus;
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l’infettivologo cura ed esegue i trattamenti delle malattie infettive;
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l’epidemiologo studia invece la distribuzione e la frequenza di eventi (come in questo caso il coronavirus) nella popolazione.
Come si diventa virologi?
I medici virologi devono avere una specializzazione in microbiologia e virologia. Quindi dopo i 6 anni di medicina bisogna tentare l’accesso alla scuola di specializzazione in microbiologia e virologia (altri 4 anni). I posti a disposizione sono appena una ventina in tutta Italia.
Due i possibili sbocchi: da un lato la microbiologia clinica per arrivare alle diagnosi delle patologie virali; dall’altro la ricerca sui microrganismi per testare i meccanismi di azione e di sensibilità dei virus. Gli sbocchi lavorativi sono nei laboratori degli ospedali ma anche in università…
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