Cultura

Come riformare la governance della Banca Mondiale

Lo propone Alessandro Magnoli, economista alla Banca Mondiale, in un articolo pubblicato oggi su lavoce.info. Ecco alcuni stralci dell'articolo

di Francesco Maggio

Per poter raccogliere tale sfida, l?istituzione deve cambiare governance. Su questo sono d?accordo le posizioni estreme dei neo liberal e no global e quelle moderate dei governi dei paesi proprietari. La Banca mondiale deve essere più libera dalle pressioni politiche del G-5, le decisioni devono essere più democratiche e trasparenti e le sue operazioni più efficaci. I primi a beneficiarne sarebbero i paesi in via di sviluppo. L?istituzione è spesso influenzata dagli obiettivi politici dei suoi azionisti di maggioranza. Ed è normale: una banca non può essere gestita dai debitori. Tuttavia, nel contesto precipuo dello sviluppo internazionale, ciò crea distorsioni: oggi, la Banca rende conto più ai paesi industrializzati che a quelli in via di sviluppo. Gli esempi abbondano: sin dagli inizi, il presidente è un cittadino americano nominato dagli Stati Uniti. In anni recenti, la Russia ha beneficiato di prestiti troppo generosi. Perché ciò succeda meno (posto che la regola è chiara: “decide chi paga”), i paesi in via di sviluppo devono poter “pagare”, e ottenere così più voce in capitolo. Brasile in testa, tali paesi hanno espresso più volte il desiderio di poter versare più capitale (facoltà di fatto concessa ai soli paesi industrializzati), e dunque ottenere più azioni e un maggiore potere di voto. Ciò creerebbe maggiori controlli interni e metterebbe la Banca mondiale nelle condizioni di promuovere meglio la riduzione della povertà e la stabilità economica internazionale. La Germania ha parzialmente accolto tale richiesta e proposto di aumentare il potere di voto relativo dei paesi in via di sviluppo dal 40 al 43 per cento. In passato piuttosto “opaca”, la Banca mondiale ha fatto passi avanti nella diffusione dell?informazione, ma molto rimane da fare. L?istituzione deve rinunciare alla segretezza delle sue decisioni, e rendere pubblici gli atti e le riunioni del consiglio d?amministrazione e i documenti a sostegno del rilascio di ogni credito. Una maggiore trasparenza aumenterebbe anche la capacità dell?istituzione di dar conto del proprio operato. La Banca mondiale deve assumersi la responsabilità delle sue attività, specialmente di quelle di prestito. Il che implica stabilire meccanismi per misurare sistematicamente i risultati, e valutare l?impatto reale di programmi e operazioni, prima e dopo la loro realizzazione.


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