Politica

Com’è magro l’otto per mille anti fame

Ong /Venti sigle si divideranno 4 milioni di euro. Svanito oltre il 90% del gettito. Tutto quello che resta sarà destinato agli aiuti allo sviluppo

di Redazione

Una manciata di spiccioli per fare fronte a 1.600 richieste di intervento sociale. Poco più di 4 milioni di euro. è tutta qui la quota dell?otto per mille in mano allo Stato per l?anno 2006, dopo i tagli della Finanziaria 2004 che hanno sottratto oltre il 90% (più di 80 milioni di euro) del gettito. Così il governo ha scelto la linea ?simbolica?. L?intera somma rimasta verrà destinata al solo capitolo della lotta alla fame nel mondo, trascurando le altre tipologie previste dalla legge. Il finanziamento partirà a fine anno e contribuirà a implementare 25 progetti già attivi e finalizzati alla sicurezza e all?autosufficienza alimentare in paesi dell?Africa subsahariana, Asia e Sud America. Una ventina di ong, la cui lista verrà resa nota solo a ottobre, si impegnerà nella costituzione di cooperative locali, costruzione di acquedotti e pozzi e iniziative di formazione sull?approvvigionamento idrico e alimentare. «Il governo ha voluto uscire dall?ottica degli aiuti di emergenza, prediligendo iniziative orientate allo sviluppo graduale delle comunità», spiega Fabrizio Pigani, capo segreteria del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Errico Letta. «Questo era l?unico modo per dare un valore ai pochi soldi disponibili per quest?anno. Dirottarli anche sugli altri capitoli di spesa avrebbe significato disperdere le energie senza nessun risultato tangibile». «Inoltre», conclude Pigani, «le richieste di finanziamento per tali progetti equivalevano alla nostra disponibilità: la scelta è stata automatica».


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