Cultura

Come le storie cambiano la vita

Raccontare e raccontarsi. Imparare a narrare quello che si fa. Sono le nostre storie che attivano i processi del cambiamento. Lo documentano le otto esperienze che abbiamo raccolto sul nuovo numero di Vita, in edicola da venerdì

di Redazione

Perché parlare di storie? Perché le storie, che per loro natura riguardano ciò che è già stato, dovrebbero essere invece importanti per il presente e anche per il futuro? Abbiamo lavorato per cercare di capirlo sul nuovo numero del magazine in edicola da venerdì. Partendo da tanti indizi che ci hanno portato a credere che queste sono domande a cui è bene prestare la massima attenzione.

Saper narrare quel che si fa. Insegnare alle persone a raccontare e raccontarsi. Le storie sono, nelle varie forme con cui vengono realizzate, uno strumento sempre più decisivo rispetto anche ai processi di cambiamento.

Per questo vi presentiamo otto modelli interessanti e replicabili di chi oggi ha messo proprio il racconto di storie al centro del proprio fare.

Ci aveva colpito ad esempio l’esperienza londinese del Museo dell’empatia, che tutto è meno che museo. Raccontata sul sito di Vita, aveva raggiunto un numero record di contatti. Siamo andati perciò a scavare e capire più approfonditamente come funzionava. E ora potrete scoprire dove stava la magia.

Vai all’articolo: Apre a Londra il Museo dell’Empatia

Poi ci sono le coincidenze a cui prestare attenzione: se uno scrittore profondo e vero come Maurizio Maggiani se ne esce con un romanzo in cui prova ad abbozzare l’idea di un racconto della nazione cucendo tutte le singole storie, qualcosa voleva pur significare…

A proposito di libri, non più solo di carta o digitali. Ci sono infatti anche i “libri viventi”. Che conquistano sempre più lettori. Scoprirete di cosa si tratta. Tra gli indizi c’è anche quello di un colosso come Eni che decide di lanciare un nuovo sito il cui concept non è di raccontare l’azienda ma le storie generate da ciò su cui l’impresa lavora: l’energia.

E poi le storie sono anche delle sorprese, come questa che ci ha riservato Aino Sutinen (nell'immagine di copertina), disegnatrice finlandese. Perché ci sono mille modi per far vivere le storie.

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