Cultura
Come l’arte può combattere la corruzione?
Al Teatro Franco Parenti il 16 gennaio alle 18:45 si terrà il terzo degli incontri promossi dall’hub culturale Casa Testori “Arte contro la corruzione”. Saranno presenti il magistrato Franco Roberti; Luigi Ciotti dell’associazione Libera; l’artista Stefano Arienti e l’architetto Fabio Novembre
di Anna Spena
Un confronto inedito, da una parte il Procuratore nazionale antimafia Franco Roberti e un sacerdote in prima linea nell’impegno per la legalità, come Luigi Ciotti, dall’altra un grande artista, Stefano Arienti, e un notissimo architetto e designer, Fabio Novembre.
Già dal primo incontro in programma, il percorso tracciato è stato chiaro: “come può l’arte dire la sua sulla lotta alla corruzione”. Un tema delicato e decisivo rispetto all’elaborazione di un nuovo senso civico perché come ha ricordato il grande artista Michelangelo Pistoletto, ospite durante il primo momento di dialogo al Franco Parenti, «La corruzione è nell’animo di tutti. Ed è sicuramente un’arte perché – per essere – qualcuno la crea». È stata bella questa onestà intellettuale. «Non si va sempre solo diritto», ha continuato Pistoletto. «Tutti noi siamo doppi. Tanto positivi quanto negativi».
Il progetto “Arte CONTRO la corruzione” è nato da Casa Testori, l’hub culturale alle porte di Milano presieduto da Carlo Maria Pinardi in collaborazione con il Teatro Franco Parenti. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di mobilitare la sensibilità di tanti artisti e uomini della cultura su un tema che tocca in profondità la vita del nostro Paese e ne condiziona in modo a volte drammatico le possibilità di sviluppo.
Gli artisti sono chiamati a dialogare e confrontarsi con chi in questi anni è stato in prima linea nella lotta alla corruzione. Si tratta, quindi, di un confronto che ha lo scopo di allargare la sensibilità comune su questo tema e di mobilitare più attenzione, nonché un livello più alto di consapevolezza diffusa. «Arte CONTRO la corruzione», spiega Carlo Maria Pinardi, «è un’iniziativa originale e, confidiamo, coinvolgente e leggera. Casa Testori lancia questo progetto nel campo artistico che gli è proprio, con lo scopo di sensibilizzare soprattutto i giovani sull’importanza del tema».
Il progetto si sviluppa dunque su due linee portanti: una serie di incontri e una mostra. Per quanto riguarda gli incontri si tratta di confronti inediti finalizzati non solo a segnare l’immaginario collettivo, ma anche a innescare percorsi creativi, nella consapevolezza dell’urgenza che anche il mondo dell’arte ha di affrontare questo nodo delicatissimo della vita collettiva.
La seconda linea prevede l’allestimento di una mostra a Casa Testori, programmata per la primavera, in cui sarà l’arte stessa a scoprirsi “corrotta”. In modo creativo e utilizzando varie forme di espressione artistica, verranno documentati episodi di “scandalo”, che non diminuiscono affatto la grandezza degli artisti coinvolti, bensì pongono diversi interrogativi. Lamostra presenterà diverse tipologie di “trasgressione” di un limite condiviso (omicidio, violenza fisica, legame con il potere, pedofilia, sperpero di denaro, uso didroghe, apologia della guerra ecc.). Il titolo prende spunto dalla frase, “Ho sbagliato tutto”, pronunciata da un Ezra Pound chiamato a render conto del suo sostegno ai regimi totalitari.
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