Sostenibilità

Come il Senegal venne tenuto a galla dai suoi giovani contadini

Un brano da Democrazia per l’Africa. di Dumont

di Redazione

Già nel 1981, in Senegal a Ronkh, non lontano da Richard Toll, all?inizio del delta, avevamo potuto verificare come talvolta un villaggio o un gruppo di giovani prendesse in mano la situazione procedendo all?opera di livellamento delle terre che poi mettevano a coltura. Abdoulaye Diop, il loro leader, ha spiegato che la sua associazione contadina era nata nel 1963. All?epoca lo Stato, attraverso la legge sul Demanio nazionale, attribuiva la gestione delle terre irrigue alle cooperative, che erano strettamente subordinate alla Saed, una società statale. Fu un fallimento. I giovani si rivoltarono, però non possedevano alcuna terra perché rifiutavano di lasciarsi inquadrare nelle cooperative, ed i vecchi esitavano a seguirli nella loro ribellione. Nel 1967, tuttavia, sono riusciti a spuntarla grazie al fatto – erano stati a scuola – di aver misurato le terre che la Saed concedeva ai loro genitori, verificando così come questi pagassero le spese di input per una superficie di 800 ettari, mentre quella che era messa realmente a loro disposizione non superava i 600! I giovani sono andati fino a Dakar e anche lì sono stati ascoltati: il Senegal non è lo Zaire. Da allora ogni anno è stata loro concessa una quota ulteriore di terre. Entro il 1989 sono state create 107 associazioni, che riuniscono 52mila membri, alle quali sono stati assegnati 7mila ettari, di cui 3mila sono già stati resi produttivi. Mentre la Saed stimava che la sistemazione di un ettaro sarebbe costata 3 milioni e 500mila franchi, i giovani l?hanno realizzata per 300mila. Questi giovani hanno davvero compreso che per coltivare occorrevano mezzi, dunque crediti, e anche capacità di gestione, dunque formazione. Questa è fortunatamente cominciata con l?alfabetizzazione delle donne, che hanno così potuto gestire in prima persona le loro macine. La cosa più importante di tutta questa esperienza è stata il progressivo cambiamento di mentalità. Giovani e vecchi ormai si rispettano. Ecco come, emancipandosi dapprima da un ente dello Stato e, in certa misura, dallo stesso potere politico di Dakar, un?associazione contadina capace di riflettere ha permesso l?educazione e la fioritura di una società rurale non soltanto più produttiva, ma più egualitaria.


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