Non profit

Come gestire la depressione post partum?

Subito dopo il parto, cause sia fisiologiche sia psicologiche portano il 50-80% delle mamme a soffrire di baby blues, uno stato di malinconia e ansia del tutto transitorio.

di Redazione

Mia nuora, che ha partorito da alcuni giorni, sembra triste e apatica. Ho paura che questo si trasformi in una depressione che possa danneggiare lei e il bambino… Dopo quello che ho letto sui giornali, sono molto spaventata. Sonia L.(email) Comprendo la sua preoccupazione, che nasce anche dai drammi familiari che negli ultimi mesi hanno riempito la cronaca nera di trasmissioni televisive e giornali. È importante, comunque, andare oltre l?impressione che suscitano certi casi estremi per riuscire a distinguere i reali fattori di rischio. Lei esprime paure rispetto alla possibilità che sua nuora, che lei vede apatica, ?giù di umore?, e ogni tanto in lacrime, possa cadere in una forma di depressione grave e pericolosa per sé e il bambino. È normale che una neo-mamma viva un certo stress. Cause sia fisiologiche sia psicologiche possono portarle a soffrire di quella che viene chiamata baby blues o maternity blues cioè quella tristezza che fa piangere senza motivo, provare ansia, rende irritabili e che si presenta quale fenomeno transitorio per il 50-80% delle donne. Questa non è depressione. La depressione post partum si distingue dal baby blues e i principali sintomi sono: mancanza di interesse o piacere nelle comuni attività, assenza di interesse per il neonato, disturbi del sonno, sensi di colpa, diminuzione della concentrazione, disturbi dell?appetito, della psicomotricità, bassa autostima, sensazioni di disperazione e sfiducia, ideazione suicidaria. La depressione post partum secondo recenti ricerche interesserebbe il 10-13% delle donne. Tra queste la metà risulterebbero ancora depresse dopo 6 mesi, mentre il 25% lo sarebbero ancora dopo un anno e si parla di decorsi relativi a mamme non aiutate nel superare questo momento. È chiaro che questa fragilità e debolezza se va ad aggiungersi a gravi problemi precedenti, può scatenare situazioni di forte rischio per madre e bambino, che possono portare all?abbandono fino a comportamenti lesivi per entrambi. È di supporto alle neomamme il frequentare degli incontri o veri e propri corsi post parto che offrono la possibilità di esprimere dubbi e paure sull?allattamento, la salute del bambino, la gestione della vita quotidiana, la relazione madre-figlio avendo a disposizione esperti capaci di dare risposte corrette e rassicuranti ma anche la possibilità di incontrare altre mamme che stanno come loro vivendo le stesse paure e difficoltà. Questi incontri/corsi sono offerti da consultori, organizzazioni del privato sociale e dagli ospedali stessi. All?Ospedale Melloni di Milano, per esempio, è aperto un centro specializzato per aiutare le neomamme e le mamme in gravidanza. Si accede tramite appuntamento (orario 9 -12, tel. 02.63633313). Barbara Ghiringhelli

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.