Volontariato

Come funziona l’esperienza modello lanciata in Lombardia

di Redazione

La protezione giuridica è un diritto imprescindibile della persona non completamente autonoma, perché, consentendone la rappresentanza giuridica, ne garantisce la cura, l’amministrazione degli interessi, la qualità della vita. Questi concetti hanno trovato traduzione nell’istituto giuridico dell’amministrazione di sostegno – e nella figura dell’Amministratore di Sostegno (AdS) – sancito nel 2004 da una legge di riforma del codice civile (L.6/2004). In tal modo gli istituti dell’interdizione e inabilitazione, diventano ogni giorno più obsoleti di fronte ad una nuova emergente cultura di protezione calibrata sull’effettiva necessità.
Per sostenere la diffusione e il consolidamento dell’istituto nel territorio lombardo è nato il Progetto Amministratore di Sostegno (AdS), promosso dalla Fondazione Cariplo, dal Coordinamento dei Centri di Servizio per il Volontariato della Lombardia e dal Comitato di Gestione del Fondo Speciale per il Volontariato in Lombardia, che investono in questa azione 1.250.000 euro nel triennio di 2009-2012. Il Progetto regionale AdS è condotto in partnership con LEDHA, impegnata nella tutela dei diritti delle persone con disabilità e con l’associazione milanese Oltre Noi?la Vita, attiva nell’ambito della protezione giuridica delle persone fragili e nella ricerca di soluzioni innovative e personalizzate per il “dopo di noi”. Partner istituzionale del Progetto è la Regione Lombardia. Il Progetto regionale AdS vuole favorire l’uso di questa figura giuridica nei progetti individuali di vita delle persone fragili, promuovendo il ruolo di advocacy del terzo settore, incrementandone le competenze, rendendolo capace di sviluppare rapporti sussidiari con le istituzioni, ma anche creando le condizioni per reperire e formare Amministratori di Sostegno volontari. Per sviluppare questo intervento sono stati già messi a punto sul territorio regionale 14 diversi progetti locali (vedi scheda qui a lato), coerenti con i bisogni di ciascun territorio e con le risorse disponibili. Al di là delle singole specificità, i progetti sono legati da una serie di azioni comuni: sviluppare le competenze del tessuto sociale, animare e formare il territorio per supportare le famiglie nell’assumere il compito di AdS, sensibilizzare e formare la cittadinanza per individuare amministratori volontari, stimolare le istituzioni territoriali in un’ottica di operatività sussidiaria, così come previsto dalla Legge Regionale 3/2008. La prima fase del progetto ha visto la realizzazione di 33 focus group per valutare la situazione sul tema della protezione giuridica nei territori delle 15 ASL lombarde, su cui si sono concentrati gli interventi anche sulla scorta della recente normativa regionale (L.R. 3/2008 e circolare 9/2009) che ha istituito presso le ASL gli Uffici di Protezione Giuridica (UPG). Il supporto dei CSV territoriali è stato determinante per individuare le associazioni attive nelle aree della disabilità, della terza età, delle dipendenze e della salute mentale, dando al progetto un supporto logistico e operativo per l’organizzazione degli incontri, che hanno visto partecipare oltre 300 organizzazioni, molte delle quali coordinamenti di associazioni delle aree della disabilità e della salute mentale. La proposta di costruire una rete di associazioni “trasversali”, come trasversale è il bisogno di protezione giuridica che riguarda tutte le fragilità, è stata accolta dalle organizzazioni come ulteriore sfida. La rete è stata vista come un protagonista strategico e necessario, pur nella consapevolezza di aver davanti un cammino non facile da percorrere, con compagni a volte sconosciuti, con identità e profilo diversi, con scarsa dimestichezza sulle problematiche delle altre aree, con il bisogno di imparare a lavorare insieme. Il Gruppo Operativo di Progetto, costituito da Zaccheo Moscheni (Project leader), Daniela Polo (Oltre noi ? la vita) e Paolo Aliata (Ledha), dopo la fase esplorativa ha quindi supportato in ulteriori 30 incontri la costruzione delle reti locali, formate oggi dall’impegno di 195 associazioni, e nella definizione e articolazione dei progetti locali, ad oggi 14 col quindicesimo e ultimo in via di definizione nel territorio Asl Milano 1. La Regione, per sostenere l’avvio degli Uffici di Protezione Giuridica, ha promosso la formazione degli operatori negli UPG e negli enti locali che mantengono lo storico ruolo di gestori delle tutele e delle amministrazione di sostegno, aprendo i percorsi formativi anche ai capofila e ai referenti dei Progetti AdS territoriali.
Tre gli strumenti di comunicazione principali del progetto. Innanzitutto il sito www.progettoads.net, che a breve assumerà la forma di portale per aggregare i siti dei progetti AdS territoriali oggi già attivi. Seguono poi la Comunità degli Addetti, una mailing list delle persone che a vario livello operano per il progetto Ads, e una piattaforma di formazione a distanza che consente la condivisione dei prodotti e documenti. Nel percorso svolto sin d’ora non potevano non emergere criticità, tra cui risalta la difficoltà dei Giudici Tutelari e delle loro cancellerie, ad affrontare il rilevante carico di lavoro connesso con l’istituzione dell’amministrazione di sostegno.


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