Non profit

Come funziona il fondo ambrosiano

Milano Entra a regime lo strumento anti crisi voluto dal cardinale Tettamanzi

di Daniele Biella

Un milione di dote iniziale. Obiettivo: aiutare chi perde
il lavoro. E non solo
sul fronte economico. Bracci operativi:
le parrocchie,
la Caritas e le Acli È un fondo da un milione. A breve avrà pronto il suo comitato decisionale e quello di garanzia. Ed è già alla caccia dei possibili beneficiari. Ma non stiamo parlando dell’ultima mossa di un istituto bancario o simili. Piuttosto, si tratta dell’inedita iniziativa anticipata dall’arcivescovo di Milano, il cardinale Dionigi Tettamanzi, nell’omelia dello scorso Natale in Duomo e promossa in questo inizio 2009 dalla diocesi ambrosiana: un “fondo disoccupazione” destinato a tutti quei nuclei familiari del territorio diocesano alle prese con problemi economici dovuti a mancanza o perdita del lavoro. «La macchina è partita», spiega don Davide Milani , responsabile Comunicazione della Diocesi, «si tratta di un’iniziativa il più concreta e meno burocratica possibile». Poche regole, ma chiare: «Arriveremo alle famiglie tramite le tre grandi “antenne” presenti sul territorio: le parrocchie, i patronati e i centri di ascolto». Saranno le Acli e la Caritas milanese, quindi, gli enti in prima linea nell’iniziativa. «Ci segnaleranno i casi che intercettano, poi sta a noi capire come intervenire», continua don Milani. «Nessun finanziamento a pioggia, comunque. Ogni caso sarà a sé stante, per molti potrebbe bastare un aiuto non necessariamente economico». Un esempio? «Se si hanno problemi a pagare le rette per la scuola dei figli, cercheremo posti in strutture convenzionate», continua il responsabile Comunicazione della Diocesi.
Il nuovo fondo può contare, oltre al milione iniziale, sui contributi dei cittadini, attraverso un conto corrente attivato dopo l’Epifania. «Al 19 gennaio siamo già arrivati a quota 50mila euro: un buon risultato, considerato che la vera raccolta fondi, che riguarderà iniziative dirette nelle singole parrocchie del territorio, inizia solo ora», aggiunge don Milani. «L’avvio del fondo è un’azione educativa, non assistenziale», aggiunge don Roberto Davanzo , direttore della Caritas ambrosiana, «vuole garantire una tutela a quelle persone che, oltre a essere in difficoltà economiche, sono sprovviste di reti sociali di protezione». L’iniziativa diocesana andrà a pieno regime a fine gennaio, quando il comitato, composto da una decina di persone che ne faranno parte a titolo gratuito, sarà operativo. «L’obiettivo è anticipare il vero momento di esplosione della crisi economica delle famiglie», continua don Davanzo, «un’onda di piena che prevediamo per metà anno e che dobbiamo essere attrezzati ad affrontare, per non farci travolgere».


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