Cultura

Come è caro il supermarket

Il neonato Osservatorio dei prezzi bio costituito dall’Aiab scopre che i negozi al dettaglio sono più convenienti

di Giampaolo Cerri

Sopresa: il biologico al supermercato costa più che nel negozio specializzato. Lo rivela l?Osservatorio prezzi bio recentemente costituito dall?Associazione italiana per l?agricoltura biologica-Aiab, con l?Azienda romana per i mercati e la Camera di commercio della capitale (vedi box). «Finora si era pensato che uno dei principali motivi per cui il biologico si è sviluppato nella grande distribuzione organizzata, la cosiddetta gdo, fosse da ricercare nel fatto che i prezzi fossero meno cari», dice Ignazio Cirronis, vicepresidente di Aiab, «ma le rilevazioni effettuate ci portano a dire che questo sviluppo non è correlato al risparmio. Più probabilmente è decisivo il fatto che i consumatori siano già al supermercato, in quanto vi trovano di tutto, e comprano anche questi prodotti». Scartata poi l?ipotesi che il maggior costo derivi dal tipo di imballo (retine, vassoi ecc.): «Una voce che può arrivare a incidere fra le 300 e le 500 lire al chilo», spiega Cirronis, «ma dai riscontri che abbiamo fatto, la maggior convenienza in favore del negozio è superiore». Contano quindi elementi collaterali, come la disponibilità di parcheggio ma anche la forza commerciale e pubblicitaria, molto forte. Ma è forse la necessità di ammortizzare i costi pubblicitari (oltre alla volontà di cogliere l?onda del bio) a determinare il ritocco dei prezzi verso l?alto. Viva la bottega dunque. «Senza demonizzare la gdo», dicono all?Aiab, «la questione deve comunque far riflettere. Soprattutto se si considera che il tipico negozio specializzato instaura un rapporto molto più ?culturale ed educativo? con il consumatore». Insomma, forse per il movimento biologico nel suo insieme, il negoziante potrebbe essere più prezioso delle grandi campagne promozionali.


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