Salute

Come Dorando Pietri…normali disavventure di uno sclerotico

di Noria Nalli

Le reazioni del corpo di noi sclerotici sono molto particolari. A me succede spesso di dimenticarlo e mi stupisco ancora quando mi capitano situazioni come quella, che ho vissuto ieri mattina. La sera precedente, avevo avuto una discussione piuttosto animata con dei colleghi, di quelle che ti coinvolgono, scuotendo in maniera decisa il sistema nervoso. Mi sono alzata molto stanca e, al momento di fare un movimento consueto, come scendere le scale dell’androne di casa, le mie gambe si sono vistosamente  irrigidite, mi sembrava di non riuscire più a sollevare i piedi. Per qualche minuto, ho temuto di dover chiamare un’ambulanza. Invece sono riuscita a scendere in strada e a sedermi sul mio deambulatore per calmarmi e cercare di capire cosa mi stesse succedendo. La mia mente ritorno’ quasi subito ai recenti litigi e allo stress vissuto. Le gambe, colpite da diverse pousee’ sono la parte più fragile del mio corpo. Capita così che io somatizzi le tensioni al livello dei miei arti inferiori. Non devo più scordarlo e studiare delle contromisure anti stress, che mi evitino spaventi e preoccupazioni eccessive. Intanto ieri ero un vero straccio e camminavo quasi trascinando i piedi sulla strada, con una andatura innaturale che mi ha fatto ripensare ad un documentario televisivo sul maratoneta Dorando Pietri. L’atleta è diventato un mito per la sua indimenticabile prestazione  alle olimpiadi di Londra del 1908. Pietri fu il dominatore indiscusso della gara, ma il suo corpo subì un improvviso crollo, proprio in prossimità del triaguardo. Fanno ormai parte dell’epopea sportiva  le immagini della sua andatura stremata e barcollante. Il personale di gara lo aiuto’ a tenere l’andatura fino all’arrivo e lui cadde svenuto subito dopo aver tagliato il traguardo. Pietri venne purtroppo squalificato, ma la sua avventura lo rese immortale. A noi sclerotici e’ molto facile che accada di perdere improvvisamente le forze e il controllo dei movimenti come capito’ al maratoneta italiano. Sono situazioni critiche, strazianti, in cui bisogna far appello a tutte le proprie capacità di autocontrollo e di ripresa. Potrebbe essere necessario l’aiuto di qualcuno che ci rimetta in carreggiata, ma rimaniamo sempre dei grandi combattenti e dei vincitori morali come il grande Dorando Pietri.

 

 

 

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