Welfare

Come cambieremo le adozioni: gli impegni di Berlusconi, Di Maio e Renzi

Sul numero del magazine di febbraio abbiamo interpellato i leader delle tre principali coalizioni in campo. Una domanda riguarda le adozioni internazionali e nazionali: un tema che non troverete nel dibattito elettorale. Ecco cosa hanno risposto i rappresentanti di Forza Italia, MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico

di Redazione

Si parla molto di mamme, famiglia e figli in questa campagna elettorale, ma non di adozioni. Nel numero di VITA in edicola, fra le 13 questioni che abbiamo posto a Silvio Berlusconi, Luigi Di Maio e Matteo Renzi ce n’è anche una specifica sul tema adozioni. «Negli ultimi cinque anni le adozioni internazionali hanno vissuto una crisi notevole. In Italia nel 2015, ultimo dato disponibile, sono stati adottati 2.216 bambini, circa la metà rispetto ai 4.130 entrati nel 2010. Sul fronte nazionale le cose non vanno meglio, nel 2016 sono state presentate 8.305 domande di disponibilità all’adozione nazionale, la metà rispetto al 2006. Come intervenire?»: questa è la domanda che abbiamo posto. Qui un estratto delle risposte che trovate sul magazine.

Per Silvio Berlusconi in questa legislatura «il mal funzionamento della CAI che di fatto per lunghi anni ha bloccato i propri lavori, ha allontanato le famiglie italiane dalle adozioni. Tornati al governo, vigileremo che la nuova conduzione della CAI sia finalmente all’altezza». Concretamente, parla poi di «sbloccare il pagamento dei rimborsi» e «ragionare su come portare in detrazione almeno una parte delle spese». Lunga e articolata la risposta di Luigi Di Maio, secondo cui «la normativa va modificata»: chiede in particolare che «la CAI passi alle dipendenze della Fanersina e che le nostre ambasciate si dotino – soprattutto nei paesi dove più numerose sono le domande di adozione – di una figura specifica». Sulle adozioni nazionali, «non c’è dubbio che la prima cosa da fare sia creare un unico data base nazionale dei bambini adottabili». Infine il Pd con Matteo Renzi, ricordando la creazione e poi l’aumento a 25 milioni del Fondo per le adozioni internazionali, afferma che «la CAI può finalmente superare le difficoltà del passato e ha avuto risorse maggiori, stabili e sicure». Per l’adozione nazionale «è maturo il tempo per una modifica legislativa che ci metta davanti alla realtà, che è ben diversa rispetto a quella della normativa precedente».

Proprio oggi venti enti autorizzati si appelleranno alla politica chiedendo al futuro Governo un passo avanti di qualità per la ripresa delle adozioni internazionali e per dare ad esse la pari dignità con le altre forme di genitorialità, nell’incontro “Adozioni internazionali, un bene per tutti”. «L'adozione internazionale come 'beneXtutti' è una delle forme più belle e alte di genitorialità che sono possibili alle coppie del nostro Paese, tradizionalmente molto sensibili a questo tipo di scelta: ecco perché non possiamo che essere al fianco degli enti autorizzati nella loro richiesta al mondo politico di sostegno concreto: per noi, chi sta dalla parte della famiglia sta sempre dalla parte giusta», afferma in una nota il presidente nazionale del Forum Famiglie, Gianluigi De Palo, commenta la Conferenza "Adozioni internazionali: un bene per tutti". «Anche nel caso dell'adozione il silenzio assordante da parte delle forze politiche e soprattutto di quelle di governo, negli ultimi anni, ha generato pian piano la sfiducia delle coppie che desiderano adottare, lo stallo del sistema dell'adozione internazionale e il conseguente crollo nei numeri di procedure adottive. Una tendenza preoccupante, che non potrà vedere un'inversione di marcia senza il contributo urgente e concreto di misure straordinarie che tornino a promuovere l'adozione internazionale in Italia e, in tal modo, a incoraggiare nuove coppie a scegliere questa stupenda forma di famiglia».

Il Coordinamento CARE inoltre ha presentato un appello alle forze politiche, in cui si chiede un impegno concreto in favore delle famiglie accoglienti, adottive e affidatarie, con tre punti precisi: abbattimento dei costi, investimento sul post adozione, implementazione dell’affido familiare.

Foto Duccio Pedercini/Agenzia Sintesi

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