Volontariato

Come cambia la povertà

Secondo i dati raccolti dalla Caritas diocesana cresce quella “grigia” di cassaintegrati e lavoratori in mobilità

di Redazione

 

Cambia volto la povertà a Torino che sempre più spesso coinvolge cassintegrati e lavoratori in mobilità che non riescono a trovare ricollocazione professionale e quindi ingrossano le file della cosiddetta “povertà grigia”, di coloro cioè che non potendo usufruire dei sussidi previsti per i casi di povertà estrema ma trovandosi comunque in condizione di vulnerabilità sociale, si rivolgono alle strutture di volontariato per ricevere sostegno economico. È quanto emerge dai dati raccolti dal centro di ascolto “Le due Tuniche”, braccio operativo della Caritas diocesana torinese, nato per accogliere le persone senza fissa dimora e oggi sempre più meta di persone che manifestano problemi legati al lavoro che non riescono a trovare, al disagio abitativo spesso dovuto a sfratto e problemi di salute, il più delle volte riconducibile a patologie depressive o legate a qualche forma di dipendenza. In particolare, nel 2010, sono state quasi 550 le persone che si sono rivolte al centro e di queste l’81% erano “new entry”, ossia classificabili nella categoria della “povertà grigia”. Un dato in costante crescita: in otto settimane, dal 20 gennaio al 21 marzo, di quest’anno, infatti, il numero delle “new entry” che si sono rivolte al centro sono state 245, il 77% del totale, un trend che se dovesse essere confermato nei mesi successivi determinerebbe un incremento rispetto al 2010 del 190%.

Da rilevare è anche la provenienza dei nuovi poveri, sempre più numerosa dalle aree che circondano il capoluogo piemontese. Tra il 2009 e il 2010 le persone che si sono rivolte al centro ed erano residenti alle porte di Torino sono cresciute del 172%, nei primi mesi del 2011 la loro presenta ha subito un incremento del 65%, con una prevalenza dalla cintura sud est,seguita dalla zona nord e da quella ovest.

I dati, illustrati oggi dal direttore della Caritas diocesana torinese, Pierluigi Dovis, saranno al centro del convegno “Vino nuovo in otri nuovi” in programma sabato nel capoluogo piemontese in cui i volontari si confronteranno sulle scelte operative da fare, anche di fronte a contributi pubblici sempre più ridotti. «Il volontariato – ha sottolineato Pierluigi Dovis – sta assumendo un ruolo nuovo in questi ultimi anni di fronte al crescere dei bisogni e al mutare veloce della povertà. Gli interventi di welfare, infatti, sono solo parzialmente efficaci, i servizi pubblici tendono sempre più a delegare ma anche alcune comunità religiose scaricano sulle associazioni di volontariato sempre più richieste».


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