Sostenibilità

Come api, farfalle e impollinatori trovano spazio in città

di Sara Bragonzi

Quasi il 90% delle piante selvatiche da fiore ha bisogno di impollinatori, come api, vespe, farfalle, coccinelle, ragni, rettili, uccelli, alcuni mammiferi, per trasferire il polline da un fiore all'altro e completare la riproduzione sessuale. A loro volta, queste piante sono fondamentali per il funzionamento degli ecosistemi, la conservazione degli habitat, la fornitura di alimenti e fibre e per altri servizi ecosistemici. Inoltre, gli impollinatori sono sempre più importanti per la resilienza degli ecosistemi ai disturbi di varia natura e per l'adattamento dei sistemi di produzione alimentare umana ai cambiamenti globali.

Nel processo di produzione alimentare, oltre il 75% delle principali colture agrarie beneficia dell'impollinazione operata dagli animali in termini di produzione, resa e qualità, secondo quanto calcolato da ISPRA e pubblicato nel quaderno ‘il declino delle api e degli impollinatori’ 2020.

Uno studio del 2017 della società entomologica di Krefeld ha riscontrato che dal 1989 si è verificato un declino del 75% degli insetti tedeschi.

Le cause sono l'esposizione a insetticidi e diserbanti, come il glifosato, la perdita dei territori e di ambienti naturali. Le api hanno però un valore ecologico, agricolo, culturale ed economico inestimabile. Una ricerca olandese ha dimostrato che corrisponde a 200 miliardi di euro per anno.

Per sfuggire a situazioni pericolose, molte si sono rifugiate in città, dove vengono usati molti meno pesticidi che nei campi. Le aree urbane e periurbane infatti sembrano poter provvedere a una certa quantità di fiori per tutta la durata dell'anno.

La città di Berlino ha investito 1,5 milioni di euro per creare 50 spazi verdi adatti agli insetti impollinatori, a Monaco ce ne sono 30, ma ci sono iniziative simili in tutto il Paese: a Stoccarda, Lipsia, Amburgo, sono più di cento.

Nel sito di Green&Blue l'articolo di Mariella Bussolati

E’ notizia di pochi giorni fa che in Danimarca i proprietari di grandi terreni agricoli devono coltivare per legge essenze adatte alle api e agli insetti impollinatori, sul 5% delle loro terre.

Sono numerose le iniziative in Europa e in Italia che cercano di coinvolgere i cittadini che, alleandosi spesso con le amministrazioni locali e gli scienziati, li aiutano a creare piccoli e grandi spazi per rendere la vita degli insetti un pò più facile.

Milano il Progetto Impollina-MI del febbraio 2018 è nato con lo scopo di creare oasi urbane per farfalle e altri insetti impollinatori, e per questo ha pubblicato un Manuale tutto da leggere, scaricabile

Ecco un esempio di aiuola da ricreare sul balcone di casa: Questa composizione propone una dimensione contenuta delle piante, per chi ha meno spazio, e con specie esclusivamente autoctone o europee e loro varianti da giardino. I colori sono scelti tra i rossi, i blu-azzurri, i porpora.
Nettarifere: Centranthus ruber 'Coccineus', Lavandula spica 'Dwarf Blue', Lavandula angustifolia 'Forever Blue', Aster x frikartii Monch, Knautia macedonica, Daucus carota, Scabiosa columbaria.
Nutrici dei bruchi: finocchio; assenzio e ruta.

Sempre a Milano è nato il Patto delle farfalle. Il Patto prevede, tra aprile e maggio 2021, la messa a dimora di fiori e piante e l’allestimento di elementi protettivi per la realizzazione e la cura delle aiuole presenti nel tratto ciclopedonale centrale di corso Lodi, in corrispondenza dell’incrocio con via Tagliamento, viale Brenta e piazzale Corvetto Il Patto delle farfalle è stato lanciato il 22 aprile 2021 e durerà sino al 2024.

Parco Nord Milano: qui è nata l’Apistrada dei fiori, per aumentare la biodiversità del Parco che ha iniziato a togliere cemento e costruire la più lunga strada fiorita per le api in Italia. Come stanno facendo altre metropoli europee, grazie alle donazioni raccolte, il Parco Nord Milano ha potuto iniziare a seminare alcune aree ricche di fiori per attirare, nutrire e sostenere l’incessante lavoro delle api. Nel Parco ci sono due apiari, uno all’Orto Comune di Niguarda e l’altro dietro la Cascina Centro Parco e l’autostrada dei fiori vuole collegare proprio questi due punti: sarà lunga 3,5 chilometri una volta ultimata, ma già si possono vedere i primi risultati

Non solo le città si stanno muovendo. In Toscana si chiama Bees Crops Biodiversity il progetto che il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno sta sviluppando insieme all’Università di Firenze nei pressi dell’impianto di sollevamento di Castelletti, nel Comune di Signa (Fi). In aree destinate al contenimento delle acque di piena viene lavorato il suolo e seminate due specie di leguminose allo scopo di creare un habitat particolarmente favorevole alla riproduzione degli insetti e soprattutto a dare ‘alimento’ in un periodo di scarse fioriture nettarifere come quello tardo primaverile. Il tutto avviene in una cassa di espansione già interessata da lavori di ricostruzione di una trama di paesaggio agrario tradizionale all’interno del progetto Pit – Parco della Piana, finanziato dall’Unione europea.

Le api hanno trovato un alleato nell’iniziativa dei cittadini europei “Save bees and farmers”, sostenuta da più di 140 organizzazioni della società civile in tutta Europa, che vuole salvare le api e gli agricoltori, sostenendoli nella transizione. Ed eliminare gradualmente i pesticidi di sintesi entro il 2035. Leggi l'articolo su Vita.it

Non mancano quindi le occasioni e le indicazioni pratiche per fare qualcosa, partendo dal proprio balcone.

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