Economia

Combattere la crisi investendo sui valori

Parla Walter Dondi, csr manager di Unipol

di Redazione

Il Bilancio sociale Unipol Gruppo Finanziario per il 2008, la cui sintesi i lettori trovano allegato a questo numero di Vita, è composto di ingredienti scelti e ben amalgamati. Un Bilancio che fotografa da vicino un gruppo presente in maniera capillare sul territorio attraverso agenzie di assicurazione, filiali bancarie e sportelli finanziari, in grado di fornire servizi assicurativi e finanziari a 360 gradi.
Bilanciamento degli interessi degli stakeholder; sguardo sul lungo periodo; sistematico impegno sulla relazione fiduciaria, questi sono gli elementi portanti della filosofia del gruppo. Anche così Unipol ha contrastato la crisi e quel che essa sottende: «Ovvero la crisi dei valori e della responsabilità, di un modello di sviluppo, di un modo di concepire l’economia e in particolare la finanza», spiega il responsabile della Csr del gruppo Walter Dondi, «per Unipol la Csr deve essere connessa al business». Come a dire che non può essere relegata in un ambito specifico. Deve tracimare e fecondare tutte le iniziative. «A fronte di una riduzione della redditività, abbiamo deciso di tutelare prima di tutto il patrimonio aziendale e l’equilibrio finanziario. La seconda scelta è stata di salvaguardare gli interessi della clientela. Unipol è stata la prima compagnia che tre giorni dopo fallimento della Lehman Brothers ha rassicurato i propri risparmiatori». Di fatto ha creato un precedente e il vantaggio non ha riguardato solo gli 8.500 assicurati Unipol. «Una decisione non insignificante sul conto economico, che è stata condivisa dagli azionisti», spiega Dondi.
Sempre a questa logica di “presa in carico” di tutti gli stakeholder (dai clienti ai dipendenti, dalla comunità all’ambiente), va ascritta la scelta di sottoscrivere con tutte le organizzazioni dei consumatori un accordo per l’indennizzo diretto. «Con l’intenzione di superare il contenzioso e favore accordi chiari, trasparenti e soprattutto rapidi». Perché la responsabilità sociale è fatta anche di decisioni che possono sembrare particolari. E che alla fine dei conti non lo sono. Un esempio? Da tre anni Unipol installa a bordo delle autovetture una scatola nera utile per monitorare a distanza, tramite satellite, l’andamento dei veicolo, e per intervenire tempestivamente in caso di incidente. Ne ha già collocate 500mila, 40mila delle quali su auto guidate da giovani (che in cambio possono godere di tariffe agevolate).
Anche così si promuove la sicurezza stradale. Infine, il 2008 è stato l’anno della Carta di valori: «Moltissimi incontri che hanno coinvolto i dipendenti e una rappresentanza degli agenti e prodotto la Carta sulla base di cinque valori condivisi: accessibilità, lungimiranza, rispetto, solidarietà e responsabilità. Da essa poi abbiamo tratto il nuovo Codice etico che ha anche un apparato sanzionatorio. Un cammino che ha ridefinito l’intero impianto valoriale del gruppo», conclude Dondi.


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