“Comanda la Fis. Non avevamo altra scelta”

Perché non c?è stato il coinvolgimento delle associazioni ambientaliste nella progettazione?
Risponde il sindaco di Valfurva, Idilia Antonioli
In effetti la progettazione è stata condotta da un Comitato istituzionale espressione solo degli enti locali: Regione, Provincia e Comune. Non era rappresentato neanche il Parco dello Stelvio. Nonostante questo, le infrastrutture sciistiche sono state progettate secondo criteri di ecocompatibilità, chiedendo alle imprese costruttrici una serie di adattamenti rispetto agli standard offerti: ad esempio, architetture curve nelle stazioni. Inoltre il Comune di Valfurva investirà 4 milioni di euro per interventi ambientali, come i percorsi pedonali e ciclabili. Purtroppo gli ambientalisti, sia pure con qualche ragione, si sono risentiti per il mancato coinvolgimento iniziale e hanno assunto posizioni drastiche, opponendosi praticamente a tutto e generando uno scontro, a quel punto, ideologico e pregiudiziale.

Non si potevano evitare 3mila alberi tagliati per la pista, la distruzione di una torbiera d?alta quota,il taglio della cresta Sobretta?
Risponde Maurizio Gandolfi, amministratore delegato del Comitato organizzatore dei Mondiali di sci Bormio 2005
La pista doveva essere di almeno 47 metri in base alle norme tecniche della Fis, non avevamo altra scelta se volevamo fare i Mondiali. La stazione della funivia era stata progettata in modo da non toccare la torbiera, ma in compenso andava a impattare pesantemente sulla cresta. Quindi il progetto è stato cambiato, per intervento del Parco. Diciamo che si è scelto il male minore, anche perché quella torbiera è piccola e non è la più importante della zona. La cresta Sobretta dunque non è stata tagliata ulteriormente rispetto all?intervento che già era stato fatto per il tracciato del vecchio impianto. Il lavoro sulla cresta è stato autorizzato dall?allora presidente del Parco, Arturo Osio, un ambientalista riconosciuto e autorevole. (I.C.)