Formazione
Comè la tua merenda? lo dice lo schifezzometro
Alimentazione. Un libro interattivo dedicato ai bambini
Grasso è bello recita il titolo italiano di una recente pellicola hollywoodiana. Il problema è che è soprattutto buono. Se poi qualcuno ce lo vende come sano, allora abbiamo vinto, insieme ad Alice, un viaggio premio per il Paese delle meraviglie, complice la media italiana di spot televisivi dedicati a snack e merendine (uno ogni 5 minuti contro uno ogni 10 nel resto d?Europa) trasmessi nella fascia oraria dalle 16 alle 19, la più gettonata da bambini e ragazzi (ricerca Coop In bocca al lupo su pubblicità e abitudini alimentari dei ragazzi). Pubblicità dai toni rassicuranti, che seducono le mamme premurose issando la bandiera dello spuntino «naturale», al latte e frutta. Salvo, poi, scoprire, etichette alla mano, che c?è di tutto fuorché latte e frutta. Per sfatare l?ottimismo pubblicitario è sceso in campo il nutrizionista Gabriele Buracchi, autore di Occhio alle merendine (Bracciali Editore, 18 euro): un testo dalla grafica immediata che, attraverso l?originale programma di calcolo contenuto nel cd allegato, trasforma l?educazione alimentare in un momento ludico per grandi e piccini. «Inserendo i dati riportati sulla confezione di un prodotto (peso, calorie, composizione, ecc.), il software elabora in pochi secondi tre indicatori illustrati da spassose animazioni: Panciometro, Schifezzometro e Risparmiometro», spiega Buracchi. «Il primo segnala il valore ingrassante di una merendina, attribuendole un numero di ?pance? più o meno elevato in rapporto al contenuto calorico e alle proporzioni fra proteine, grassi e carboidrati». Non solo: il calcolatore quantifica il tempo necessario a smaltire il prodotto giocando o guardando la tv, e propone una lista di alimenti alternativi.Il secondo e forse più curioso parametro del programma è lo Schifezzometro: «Inserendo le sostanze chimiche segnalate sull?etichetta di uno snack, fornisce una rappresentazione visiva dei suoi effetti nocivi: faccioni brufolosi indicano la presenza di conservanti come l?acido benzoico, utilizzato nei succhi di frutta, che può dar luogo ad allergie; acidificanti come l?acido ortofosforico, presente in molte bibite gassate, che cattura il calcio, sottraendolo alle ossa; coloranti, come l?eritrosina, sospettata di produrre danni al sistema nervoso; o aromi appositamente creati per produrre dipendenza». Insomma, meglio un panino o una torta fatta in casa. Il libro infatti propone merende alternative che recuperano i cibi tradizionali. E, se ancora non bastasse a dissuadere dal junk food, per mamme e papà c?è il Risparmiometro, in grado di calcolare il prezzo al chilo di uno snack, spesso più caro di un filetto.
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