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Colpo di stato in Burkina Faso

Il Burkina Faso è stato teatro in questi giorni di violente manifestazioni che hanno coinvolto migliaia di persone. Durante le manifestazioni è stata data alle fiamme la sede del Parlamento e occupata la TV di stato

di Marco Marcocci

Un golpe messo a segno dai militari in Burkina Faso dove l’esercito, facendo leva sull’ondata di scioperi e le proteste popolari di questi giorni, ha sciolto Governo e Parlamento.

Così Blaise Campaoré, classe 1951, al potere da ben 27 anni, padre padrone indiscusso del Burkina Faso, sembra avere le ore contate.

Lo scenario politico che si presenta nel Paese dell’Africa Occidentale è quanto mai complicato con l’opposizione che ha riconosciuto il colpo di stato dell’esercito e chiede a gran voce, senza negoziati, le dimissioni del presidente Compaoré che, al contrario, esige un eventuale passaggio di consegne nel rispetto delle regole.

Nel Paese vige il coprifuoco notturno, imposto subito dopo l’annuncio da parte dell’esercito dello scioglimento del Governo e dell’Assemblea nazionale. I militari hanno instaurato un organo di transizione al quale saranno attribuiti i poteri esecutivi e legislativi, che entro 12 mesi dovrà riportare il Pese nell’ordine costituzionale.

Il bilancio degli scontri in corso annovera circa trenta morti e oltre cento feriti e sembra che nella sola capitale Ouagadougou le vittime siano state almeno dieci.

Il Burkina Faso è stato teatro in questi giorni di violente manifestazioni che hanno coinvolto migliaia di persone. Durante le manifestazioni è stata data alle fiamme la sede del Parlamento e occupata la TV di stato.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la decisione del governo di annullare il voto sulla revisione della Costituzione che avrebbe consentito a Compaoré, l'uomo forte del Paese, di prolungare ulteriormente il proprio mandato.

Allo scoccare delle prime proteste Comparè ha decretato lo stato d’emergenza, ha affermato di avere sciolto l'esecutivo e di avere avviato «consultazioni con l'opposizione». Queste mosse, viste dall’opposizione come una vera e propria presa in giro, hanno surriscaldato ulteriormente la piazza e provocato il golpe dei militari.

Sul piano internazionale gli Stati Uniti hanno espresso la loro preoccupazione «per il deterioramento della situazione in Burkina Faso a causa degli sforzi per emendare la Costituzione». Questo quanto riferito dalla portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale Bernadette Meana che ha anche invitato le parti alla calma “per porre fine alle violenze e tornare al pacifico processo” per creare un futuro democratico.


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