Mondo

Colombia: missione dell’assistente Unhcr in Ecuador

L'Assistente Alto Commissario per le Operazioni Judy Cheng-Hopkins ha invitato la comunità internazionale a prestare più attenzione all'impatto umanitario del conflitto civile colombiano

di Paolo Manzo

Al termine della sua missione di quattro giorni in Ecuador, l’Assistente Alto Commissario per le Operazioni Judy Cheng-Hopkins ha invitato la comunità internazionale a prestare maggiore attenzione all’impatto umanitario del conflitto civile colombiano sull’intera regione. Le statistiche pubblicate oggi dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) indicano che – con oltre 2 milioni di sfollati interni – la Colombia è il paese con il più alto numero al mondo di persone sradicate che rientrano nella competenza dell’UNHCR. Le conseguenze del conflitto ricadono non soltanto sulla Colombia ma sull’intera regione: in Ecuador si trovano circa 250mila colombiani bisognosi di protezione, mentre altre decine di migliaia di colombiani di competenza dell’UNHCR sono distribuite fra Venezuela, Panama e Costa Rica. In constante aumento, questi numeri fanno della Colombia non solo la più vasta operazione dell’UNHCR nelle Americhe, ma anche una delle principali tragedie umanitarie dimenticate nel mondo. Judy Cheng-Hopkins è arrivata in Ecuador martedì ed ha incontrato alti funzionari del Ministero degli Affari Esteri e dell’Ufficio per gli Affari dei Rifugiati, con i quali ha condiviso le sue preoccupazioni circa il progressivo aumento del numero di persone in fuga dalla Colombia. L’Assistente Alto Commissario ha quindi invitato la comunità internazionale a prestare maggiore attenzione a quella che ormai è diventata una tragedia umanitaria invisibile. Ha dichiarato in particolare che maggiore solidarietà dev’essere dimostrata nei confronti dei paesi che, come l’Ecuador, sostengono il peso maggiore della crisi. Ha infine ringraziato il governo dell’Ecuador per la sua generosità e flessibilità nell’accogliere i colombiani di competenza dell’UNHCR nel paese. Mercoledì e giovedì la Cheng-Hopkins ha visitato i due uffici locali dell’UNHCR, Lago Agrio e Ibarra, entrambi nel nord del paese nei pressi del confine con la Colombia. L’Assistente Alto Commissario ha prestato particolare attenzione alle condizioni di donne e bambini bisognosi di protezione e si è dimostrata preoccupata a causa delle difficoltà per l’UNHCR di raggiungere una gran parte della popolazione di competenza dell’Agenzia, che è dispersa su di un’area vasta e remota. Oggi l’Assistente Alto Commissario ha in programma di attraversare il confine per recarsi nella città di Pasto, nel dipartimento colombiano di Nariño, dove dall’inizio del 2006 è stato registrato un deciso aumento della violenza. Prevede inoltre di visitare i progetti dell’UNHCR nelle città di Barranquilla e Cartagena. Circa la metà degli sfollati interni colombiani vive infatti in centri urbani, la maggior parte di essi in poveri quartieri periferici che somigliano a delle baraccopoli. La Cheng-Hopkins incontrerà infine i funzionari governativi colombiani a Bogotà, capitale del paese. Per ulteriori informazioni consulta la sezione ‘Tutte le notizie’ sul sito internet www.unhcr.it


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