Welfare

Collaborazione, parola chiave del secondo welfare italiano

In più di 12 anni di attività, "Percorsi di secondo welfare" ha osservato e interpretato la crescita di un settore che oggi svolge un importante ruolo di complemento rispetto all'assistenza gestita e finanziata dallo Stato. Presentato il sesto rapporto

di Gabriella Debora Giorgione

Si chiama Agire insieme. Coprogettazione e coprogrammazione per cambiare il welfare ed è il sesto rapporto sul Secondo Welfare.
La crisi pandemica e le sue numerose conseguenze hanno messo sotto pressione il welfare italiano evidenziando le sue fragilità. Il perché è spiegato ampiamente nel Quinto Rapporto sul secondo welfare che denuncia che oggi, a due anni di distanza, la situazione si è ulteriormente complicata: il ritorno della guerra in Europa, la crisi energetica e l’inflazione stanno condizionando fortemente le scelte pubbliche e segnando la vita quotidiana di persone, famiglie e imprese.

Al contempo, nel corso dell’ultimo biennio, il rapporto rivela che si è diffusa sempre più la percezione della crisi ambientale e dei potenziali impatti che questa ha sulle politiche sociali. Questo è accaduto anche a causa di una crescente consapevolezza che il cambiamento climatico già ora ha gravissime conseguenze sul nostro modo di vivere, di lavorare, di stare insieme. Una situazione che impone in maniera ampia e trasversale la necessità di concepire diversamente le politiche e le misure di welfare del presente e del futuro.

Nel corso degli ultimi anni si è infatti affermata sempre più la consapevolezza dell’importanza di agire insieme: in un contesto di policrisi è fondamentale l’apporto di tutti gli attori nell’ideazione di misure a sostegno del benessere delle persone e delle comunità. La coprogettazione è dunque vista come strumento ideale in risposta ai nuovi bisogni sociali. Perché questo si realizzi e si consolidi è però necessario un cambiamento culturale capace di ripensare i ruoli, le funzioni, le visioni e le modalità di programmare e progettare i servizi da parte di tutti gli attori economico-sociali locali nonché dei decisori pubblici.

Scarica il rapporto.

foto: in apertura, Centro di Osta (Rm) da archivi Vita.it

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