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Collaboratori senza obbligo di orario
Quando il contratto co.co.co. è una scusa per risparmiare sui contributi
Sono segretaria di un?azienda non profit in cui mi hanno fatto firmare un contratto di collaborazione coordinata e continuativa. Dal primo giorno mi hanno imposto la presenza negli stessi orari degli altri dipendenti, ma quest?obbligo non è riportato nel contratto da me sottoscritto. È normale?
Marta T.(email)
Risponde Giulio D?Imperio
Il rapporto di lavoro più consono alla sua mansione è quello subordinato e non la collaborazione coordinata e continuativa. A un collaboratore non possono essere imposti orari di lavoro, il contratto dovrà solo prevedere lo svolgimento di una specifica mansione. L?imposizione di orari evidenzia un vincolo di subordinazione. Ma l?azienda ha trovato più conveniente farle firmare un contratto di collaborazione coordinata e continuativa risparmiando sugli importi contributivi.
Provi a chiarire la natura del rapporto di lavoro instaurato e faccia presente a chi di competenza che lei è tenuta a svolgere quanto previsto dal contratto firmato. Se intende far valere il potere direttivo previsto dall?articolo 2094 del c. c., è bene che si provveda a interrompere il rapporto di collaborazione e intraprendere un altro di subordinazione.
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